Introduzione
Si può bere l’alcol in gravidanza? E in allattamento? Tutte le future mamme e neo mamme che amano il piacere di un buon bicchiere di vino si fanno queste domande.
Nelle prossime righe dell’articolo, darò una risposta in merito.
Lo farò mettendo in primo piano i consigli di una nutrizionista esperta nell’alimentazione delle donne in dolce attesa.
Come puoi vedere, è presente un indice.
Se ti interessa una particolare angolazione del tema trattato, non devi fare altro che cliccare sul titolo del paragrafo dedicato e approfondire.
Adesso non mi rimane che augurarti buona lettura e invitarti a venirmi a trovare su Instagram nel caso in cui, una volta completato l’articolo, dovessi avere qualche dubbio.
Alcolici in gravidanza e in allattamento: si possono bere?
Come specificato in questo video dalla Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista autrice del videocorso verticale sull’alimentazione in gravidanza e in allattamento che puoi trovare alla fine del paragrafo, gli alcolici non si possono bere né in gravidanza, né in allattamento.
Anche il periodo preconcezionale dovrebbe essere all’insegna dell’astinenza dall’alcol.
Le conseguenze potenzialmente più gravi, infatti, riguardano il lasso di tempo che va dalla fecondazione all’attecchimento in utero.
Si tratta di un momento in cui la donna non sa ancora di essere in dolce attesa.
Nonostante questo, anche quantità di alcol estremamente ridotte possono creare danni al futuro bambino.
Per rendersene conto, basta ricordare che organi vitali come il cuore e il cervello si formano nei 10/15 giorni successivi al concepimento.
Tratteremo meglio questo tema nei prossimi paragrafi.
Non esiste, secondo la scienza, una dose considerata sicura di alcol sia in gravidanza, sia in allattamento.
In merito a quest’ultimo percorso, è doverosa una precisazione.
Molte associazioni scientifiche internazionali sottolineano il fatto che, dato che l’allattamento può durare tanto ed è estremamente importante, se la mamma in occasioni sporadiche vuole bere una quantità ridotta di alcol, può farlo.
Ci si può concedere un bicchiere di vino in occasione, per esempio, di un invito a un matrimonio.
Piuttosto che smettere di allattare, la neo mamma può, in situazioni che non devono diventare routinarie, assumere una quantità esigua di bevanda alcolica.
Attenzione, però: prima di attaccare il cucciolo, dovrebbe aspettare almeno tre ore.
Può esserci la necessità di svuotare il seno.
In questi frangenti, la cosa giusta da fare è ricorrere al tiralatte e buttare il latte tirato se sono passate meno di tre ore dall’assunzione della bevanda alcolica.
Se si sa già di dover partecipare a una festa, ci si può tirare il latte prima in modo da soddisfare le eventuali richieste del cucciolo nelle ore successive.

La dose sicura di alcol per la popolazione generale
Dopo la parentesi dedicata al consumo di alcol in allattamento – come specificato dalla Dottoressa Dell’Oro sia nel video linkato sopra, sia nel suo corso, se possibile è meglio evitarlo in generale – mi preme mettere in primo piano qualche specifica sulla dose di alcol considerata sicura per la popolazione in generale.
Si tratta di un parametro che una neo mamma può tenere presente nel momento in cui, in occasioni sporadiche, assume alcol in allattamento.
Per la popolazione femminile adulta, la dose sicura è pari a un’unità alcolica, che corrisponde a un bicchiere di vino da circa 125 ml, a una birra piccola o a un bicchiere con una quantità minima di superalcolico.
Si tratta del dosaggio che, secondo la scienza, il fegato delle donne riesce a metabolizzare correttamente.
Perché non si può bere alcol in gravidanza?
Torniamo con il focus specifico sull’alcol in gravidanza, rispondendo a una domanda a dir poco diffusa.
Perché, durante la gestazione, non si possono assumere bevande alcoliche?
La scienza ha iniziato a indagare la risposta a questo interrogativo in un periodo relativamente recente, attorno agli anni ‘60.
Da allora, è cresciuto a dismisura il numero di studi sui danni provocati dall’alcol durante la gestazione.
Per inquadrarli con una definizione scientifica, si utilizza il termine “spettro dei disordini feto-alcolici”.
Quando li si chiama in causa, si inquadrano problematiche inerenti sia il fisico, sia la mente.
Tra le evenienze che possono concretizzarsi rientrano i ritardi nell’accrescimento, ma anche le criticità riguardanti lo sviluppo del sistema nervoso.
Come sottolineato dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, dal 4 al 40% delle gestanti che hanno l’abitudine di bere quantità ingenti di alcol in gravidanza mettono al mondo neonati con problemi di salute.
Nell’ambito delle problematiche in questione è possibile citare la ridotta circonferenza cranica, così come le difficoltà visive.
Spostando il focus sul comportamento, ricordo che l’esposizione del feto in crescita all’alcol e l’assunzione di bevande alcoliche nel periodo preconcezionale possono aumentare il rischio, per il futuro bambino, di avere a che fare con iperattività, disturbi del sonno, difficoltà dell’apprendimento.
La sindrome feto-alcolica può essere prevenuta in un solo modo: la totale astinenza da bevande alcoliche – anche dalla birra – durante la gravidanza.
L’alcol, infatti, passa sempre nella placenta (non importa l’epoca gestazionale che si sta attraversando).
Essendo il feto privo degli enzimi epatici necessari a metabolizzarlo, anche quantità minime possono rivelarsi pericolose per il cucciolo in crescita.
Non bisogna cadere nell’errore, gravissimo, di pensare di poter bere alcol in gravidanza perché quell’amica/parente lo ha fatto e il suo bambino è nato sano.
Alcune anomalie, in primis quelle del comportamento, possono purtroppo non risultare palesi nella primissima infanzia e venire diagnosticate dai 5 anni in poi.
L'assunzione di alcolici nel periodo preconcezionale
Nelle righe precedenti, ho fatto cenno al consumo di alcol da evitare anche nel periodo preconcezionale.
Molte donne, leggendo l’articolo, staranno pensando: “Ok, Matteo, tutto giusto! Bisogna però tenere in considerazione il fatto che tantissime gravidanze iniziano senza essere state programmate”.
Verissimo! Il consiglio degli esperti, in questo caso, è di abituarsi ad assumere quantità moderate di alcol, scelta preziosa per la salute in generale, utilizzando nel contempo il metodo anticoncezionale migliore per le proprie esigenze.
Quando si decide di provare a cercare una gravidanza e di interrompere l’anticoncezionale, è essenziale smettere pure con l’assunzione di bevande alcoliche (sì, anche il bicchiere di vino rosso alla fine della giornata lavorativa).