Allattamento artificiale e svezzamento: guida della nutrizionista
Introduzione
Il binomio allattamento artificiale e svezzamento è al centro delle preoccupazioni di molti neo genitori.
Nel corso delle consulenze, mi chiedono spesso quando svezzare un neonato allattato artificialmente e fanno domande sulle tempistiche di offerta del latte artificiale.
Nelle prossime righe, ti guiderò alla scoperta delle risposte. Come puoi vedere, l’articolo è preceduto da un indice.
Se ti interessa un particolare argomento, non devi fare altro che cliccare sul titolo del paragrafo e approfondire.
Per uno sguardo più ampio sul mondo dell’alimentazione complementare a richiesta, ti invito a dare un’occhiata al videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”, da me curato.
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Latte artificiale e svezzamento: quando iniziare a offrire cibo solido?
Nel momento in si parla di allattamento artificiale e svezzamento e ci si chiede quando iniziare il secondo, è bene sapere che le regole da seguire sono le stesse che valgono per i bimbi allattati al seno.
Non bisogna avere fretta di introdurre cibi solidi. Per procedere su questa strada è necessario che il bambino abbia acquisito le competenze psicofisiche – elencate qui – per la gestione di alimenti diversi dal latte, in questo caso formulato.
I requisiti per l’inizio dell’alimentazione complementare a richiesta, generalmente, vengono raggiunti attorno ai 6 mesi, a prescindere dal fatto che il piccolo sia allattato al seno o con la formula.

Svezzamento a 4 mesi del neonato allattato artificialmente: perché è un errore
Mi soffermo ora su una questione che mi sta molto a cuore relativamente al tema allattamento artificiale e svezzamento.
Sono purtroppo tanti i genitori che valutano lo svezzamento anticipato del neonato allattato artificialmente e pensano di poter partire con la proposta di cibi solidi o semisolidi quando il bimbo ha 3 – 4 mesi.
Questo approccio, messo in atto quasi sempre con lo scopo di eliminare il prima possibile il latte artificiale, è un errore molto grave.
Come ricordo in questo articolo, oltre a non essere presenti i requisiti psicofisici della perdita del riflesso di estrusione, della capacità di mantenere la posizione seduta senza ingobbirsi troppo, della padronanza della presa palmare e dell’interesse per il cibo consumato dagli adulti, l’intestino del piccolo non è pronto a processare cibi diversi dal latte.
Inoltre, è bene rammentare che, come prevedono le linee guida dell’OMS, per tutto il primo anno di vita il latte, materno o artificiale che sia, deve rappresentare la principale fonte di nutrimento per il piccolo.
Gli assaggi che caratterizzano i primi passi nel mondo dell’autosvezzamento sono, come ho avuto modo di ricordare anche nel videocorso, di quantità estremamente ridotta (un fusillo, un pezzettino di broccolo etc.).
La loro funzione, infatti, è quella di integrare l’apporto calorico garantito dal latte formulato.
Latte artificiale al neonato in svezzamento: quando offrirlo?
Nell’ambito del binomio allattamento artificiale e svezzamento, spiccano pure le preoccupazioni dei genitori che si chiedono quale sia il momento migliore per offrire la formula.
In tutti i casi, ci sono dei dubbi.
C’è chi ha paura di offrirla alla fine del pasto, quando il neonato è sazio, e chi si chiede, invece, se sia il caso di proporla prima degli assaggi.
La cosa giusta è offrirla sia prima, sia dopo.
Non bisognerebbe, prima del pasto, proporre un biberon completo, ma neanche saltarlo.
Per capire il motivo di questo consiglio, basta fermarsi un attimo a pensare.
Per diversi mesi, il latte è stata l’unica fonte di nutrimento per il piccolo, un vero e proprio comfort food.
È normalissimo che arrivi affamato e nervoso al momento degli assaggi e che richieda, di riflesso, l’alimento che conosce di più.
Offrendogli la formula prima del pasto, è possibile calmarlo, dandogli agio, successivamente, di sperimentare con i cibi solidi.
Essenziale è ricordare che, all’inizio dell’autosvezzamento, gli assaggi sono talmente ridotti dal punto di vista quantitativo da lasciare comunque al piccolo uno spazio per soddisfare, anche a fronte dell’offerta di un biberon completo, la sua sazietà.
