Introduzione
L’anemia in gravidanza è un’evenienza sulla quale è cruciale interrogarsi se si è in dolce attesa o alla ricerca di un figlio.
Quali sono le cause? Come risolvere la situazione la dieta? Nelle prossime righe di questo articolo, potrai trovare una risposta a questi interrogativi.
Per agevolare la lettura del contenuto, ho preparato un indice.
Se vorrai, potrai approfondire le diverse angolazioni del tema semplicemente cliccando sui titoli dei paragrafi corrispondenti.
Nel caso in cui, alla fine della lettura, dovessi avere ancora qualche dubbio, puoi venire a trovarmi su Instagram.
Sarò pronto a rispondere a qualsiasi tua domanda sia in direct, sia nei commenti.
Ora non mi resta che augurarti una buona lettura e invitarti a scoprire i dettagli di un argomento molto importante per qualsiasi gestante (e i preziosi consigli di una nutrizionista esperta in alimentazione delle future mamme).
Cos'è l'anemia in gravidanza?
L’anemia in gravidanza è una condizione causata da un aumentato fabbisogno di ferro.
La diagnosi avviene tramite l’emocromo a cui ci si sottopone di routine dopo la conferma della gestazione.
Anche se la conferma ultima viene data, come appena specificato, dall’esame del sangue, esistono alcuni sintomi che possono rappresentare un segnale di ferro basso durante la gestazione.
Tra questi rientra, per esempio, la sensazione di generale affanno.
Può capitare, inoltre, di sentirsi fortemente affaticate anche senza aver compiuto sforzi particolarmente onerosi.
Tra gli altri sintomi dell’anemia gravidica è possibile includere il mal di testa, l’ipotensione, l’aumento della frequenza cardiaca.
Si tratta di una situazione sperimentata da tutte le donne in dolce attesa. Risolverla è cruciale.
L’anemia durante la dolce attesa, infatti, aumenta il rischio di parto pretermine e di infezioni successive alla nascita del cucciolo.
Sono altre le conseguenze che si possono concretizzare a causa dell’anemia in gravidanza.
Dal momento che, se il ferro è insufficiente, diminuisce la capacità di trasporto dell’ossigeno da parte del sangue, aumenta il rischio di problemi di accrescimento per il cucciolo (le criticità in questione possono riguardare in particolare lo sviluppo del cervello).
Come specificato in questo video dalla Dottoressa Federica Dell’Oro, curatrice e protagonista del videocorso sull’alimentazione in gravidanza e in allattamento che puoi scoprire alla fine del paragrafo, un’altra causa della scarsità di ferro nel sangue in gravidanza è l’aumento del volume plasmatico.
La situazione appena citata prevede il concretizzarsi di un’emodiluizione, scientificamente conosciuta come idremia.
Nelle donne in salute non gravide, l’ematocrito, un valore del sangue i cui numeri bassi sono correlati all’anemia, è compreso fra il 38 e il 45%.
Alla fine di una gravidanza singola, può scendere fino al 30%.
Nonostante nei Paesi industrializzati circa la metà delle gestanti abbia a che fare con l’anemia in gravidanza – causata pure da condizioni ereditarie come l’anemia falciforme e la talassemia – la supplementazione di ferro tramite integratori non è una scelta di routine.
Non va infatti consigliata a tutte le future mamme; è necessario valutare caso per caso in quanto, con l’alimentazione, si ha un ampio margine di miglioramento dell’intake di ferro durante la gestazione.
Per amor di precisione, ricordo che, in alcuni casi, si può parlare di anemia in gravidanza riconducendo la causa a una carenza di folati.
In questi frangenti, è essenziale intervenire tempestivamente per aggiustare il tiro.
Soprattutto nel primo trimestre, infatti, la carenza di folati può aumentare il rischio di avere a che fare con malformazioni a carico del tubo neurale fetale.
Ferro in gravidanza: le fonti migliori e gli abbinamenti strategici
Come specificato dalla Dottoressa Dell’Oro nel video che ti ho mostrato nel paragrafo iniziale, non bisogna incappare nell’errore, purtroppo molto comune, di pensare che il ferro sia presente solo nella carne e in particolare in quella rossa.
Nella guida completa sull’alimentazione in gravidanza, ho fatto presente che lo si può trovare anche nei prodotti ittici, per non parlare delle uova.
È presente pure in tantissime fonti di origine vegetale.
Tra queste è possibile citare la frutta secca – in particolare le arachidi, le nocciole, le mandorle e le noci – i semi oleosi, le verdure a foglia verde.
In merito al ferro presente negli alimenti di origine vegetale, è fondamentale aprire una parentesi.
Si tratta, infatti, di ferro non eme (ossia legato a proteine di deposito come la ferritina in cui si trova allo stato di ione ferrico), caratterizzato da una biodisponibilità inferiore.
Per ottimizzare il suo assorbimento da parte dell’organismo, si può adottare un accorgimento innanzitutto, ossia l’assunzione, in concomitanza con gli alimenti ricchi di ferro, di cibi caratterizzati dalla presenza di vitamina C.
Dove possiamo trovare questo nutriente? Negli agrumi, nel kiwi, in ortaggi come i broccoli.
Se si sceglie di consumare i legumi come fonte proteica, si può concludere il pasto con un mandarino.
Nei casi in cui, invece, si parte da dei legumi secchi, li si può mettere in ammollo nell’acqua con il limone.
Un altro esempio? Una gustosa e fresca insalata di legumi e finocchi – nel videocorso della Dottoressa Dell’Oro, è possibile trovare altri menù equilibrati e gustosi adatti a tutte le stagioni – può essere guarnita con un’arancia.
Nelle righe precedenti, ho fatto cenno ai broccoli.
Ortaggio ricco di benefici in gravidanza e non solo, può essere condito con una salsa a base di limone, tahina, ossia la crema di semi di sesamo, eccellente fonte di calcio, e olio.
Non c’è che dire: le soluzioni per integrare il ferro in gravidanza senza bisogno di ricorrere alla carne – attenzione, questo non vuol dire che debba essere esclusa a priori, ma è importante essere consapevoli che esiste anche altro – sono svariate!
Concludo sottolineando che anche altri abbinamenti possono favorire l’assorbimento del ferro non eme da parte dell’organismo.
Quali sono? Quelli con nutrienti come la vitamina A, le vitamine del gruppo B, il rame.
