Bambino attaccato al seno tutto il giorno: cause e cosa fare
Introduzione
Ogni giorno, durante le consulenze con le neo mamme, ho a che fare con donne preoccupate per un’evenienza molto comune: il bambino attaccato al seno tutto il giorno.
Se vuoi sapere perché accade e quando è il caso di correre ai ripari perché c’è un problema, il contenuto nelle prossime righe, preceduto da un indice per rendere la tua lettura più agevole e rapida, è tutto da scoprire.
Per una visione completa sul mondo affascinante dell’allattamento al seno, ti consiglio il mio videocorso “Nascere e Rinascere Madre”, che puoi scoprire con un rapido click sul pulsante alla fine del paragrafo.
Sul profilo Instagram @drsilva.com_official, puoi trovare, invece, preziosi consigli su come seguire il tuo cucciolo nel corso del suo sviluppo motorio.
Neonato attaccato al seno tutto il giorno: cosa aspettarsi nei primi tempi dopo la nascita
Come ricordo all’inizio di questo video, l’evenienza del bambino attaccato al seno tutto il giorno va temporizzata.
Premettendo il fatto che non esistono tempi definiti per quanto riguarda la durata media di una poppata – la mia prima bimba, per esempio, rimaneva attaccata anche un’ora di seguito e ogni ora e mezza chiedeva il seno – rammento che, dopo i primi tre mesi circa, le cose cambiano.
Il cucciolo cresce e inizia a poppare con maggior vigore. Inoltre, essendo più attento all’ambiente che lo circonda, si distrae facilmente.
Chiarito questo aspetto, mi preme fare un piccolissimo passo indietro per capire assieme, anche a livello di tempi delle poppate, cosa accade al principio del bellissimo viaggio dell’allattamento.
Seguimi nel prossimo paragrafo!

Cosa succede nei primi giorni dopo il parto
Quella del bambino attaccato al seno tutto il giorno è una situazione più che normale nei primi giorni dopo il parto.
Parliamo di un periodo nel corso del quale il piccolo può arrivare a effettuare anche 12 poppate nell’arco dell’intera giornata.
Durante il suo primo giorno fuori dalla pancia, il cucciolo assume, per singola poppata, una quantità di colostro pari a quella di un cucchiaino da caffè.
Con il passare dei giorni e con l’avvio del passaggio che porta il colostro a diventare latte maturo, la capacità dello stomaco del piccolo, inizialmente caratterizzato da un volume simile a quello di una ciliegia, cresce (partendo da più o meno 7 ml a poppata).
In questa fase – ossia quella che corrisponde, in linea di massima, al secondo giorno di vita – non bisogna preoccuparsi se il cucciolo è spesso attaccato al seno della mamma.
La produzione di colostro, infatti, è aumentata e questo liquido prezioso è meno ricco di grassi rispetto al latte maturo.
Il cucciolo, di riflesso, ha bisogno di essere attaccato spesso per sentirsi sazio.
Neonato attaccato al seno per ore: le possibili cause problematiche
Quando una neomamma riferisce di un bambino attaccato al seno tutto il giorno e che risulta, nel contempo, all’insegna dell’irritabilità, è necessario andare a fondo e capire cosa non va.
Innanzitutto va compreso se il seno della mamma rappresenta un fattore calmante o, al contrario, scatena pianto e nervosismo.
Molto spesso, dietro a questi quadri ci sono situazioni di coliche e/o reflusso gastrico.
In tali frangenti, l’evenienza del bambino attaccato al seno tutto il giorno è parte frequente della quotidianità perché, con la poppata, il cucciolo si tranquillizza (attenzione, solo momentaneamente).
Condizioni che non sono da considerare normali e che, contrariamente a quanto spesso si dice, non sono frutto dell’immaturità intestinale, necessitano, come già accennato, di un’indagine completa.
Quest’ultima deve tenere conto pure di aspetti come la dieta materna in gravidanza – sì, le scelte a tavola durante la dolce attesa permettono di prevenire le coliche del neonato – e di trattamenti come l’osteo-massage alla pancia del cucciolo.
Nel videocorso verticale dedicato alla cura delle coliche accessibile cliccando sul pulsante alla fine del paragrafo, il Dottor Matteo Silva, osteopata pediatrico, ti spiega come eseguirlo passo dopo passo.
Cosa succede se il cucciolo mangia troppo?
Non conto le mamme che, quando mi contattano preoccupate per via del bambino attaccato al seno tutto il giorno, manifestano anche il timore che possa mangiare troppo.
Cosa fare in questi casi?
Nei frangenti in cui la mamma è consapevole di avere tanto latte e ha un cucciolo che si attacca spesso al seno e non mostra segni di irritabilità, assolutamente nulla.
Un aspetto che ritengo cruciale sottolineare riguarda il fatto che, nel corso delle prime 4 – 6 settimane post parto, tutte le volte che il cucciolo svuota il seno con la suzione l’organismo della mamma è interessato da un aumento dei livelli di prolattina.
Si tratta di un vero e proprio processo di assestamento in cui il corpo della mamma impara, con i giorni che passano e poppata dopo poppata, di quanto latte ha bisogno il piccolino.
Questo è il motivo per cui non c’è ragione di spaventarsi se si dovessero notare delle perdite di latte dal capezzolo.
Chiarito ciò, va sottolineato che sì, esistono situazioni in cui la produzione di latte da parte della mamma è sovrabbondante.
In tali frangenti, si può spesso notare pure un flusso di emissione molto veloce.
Per via di quest’ultimo, il neonato può staccarsi dal seno e, poco dopo, dare il via al pianto a causa dell’interruzione della poppata.
Circostanze in cui il cucciolo è già pieno prima che la mammella risulti completamente drenata, quelle di eccessiva produzione di latte si contraddistinguono per una situazione di squilibrio dei nutrienti che il piccolo assume.
Come ripeto spesso, la composizione del latte di mamma cambia durante la poppata.
Nel neonato che si sazia prima dello svuotamento del seno, si ha a che fare con l’assunzione di una buona dose di lattosio.
Non si può dire lo stesso dei grassi, in quanto si tratta di macronutrienti che compaiono, nel latte materno, verso la fine della poppata.
Può apparire paradossale, lo so bene, ma casi come questi sono frequenti nelle mamme stanche e preoccupate per via del bambino attaccato al seno tutto il giorno.
Il piccolo assume una discreta quantità di calorie, ma è comunque irritabile in quanto gli mancano i nutrienti che favoriscono più di altri la sazietà, ossia i lipidi.
Cosa fare davanti a queste situazioni?
Contattare subito un’ostetrica o una consulente dell’allattamento

Come regolarizzare la produzione di latte
Le figure professionali appena menzionate possono raccomandare diversi approcci pratici alla mamma preoccupata per il bambino attaccato al seno tutto il giorno per il motivo descritto nel paragrafo precedente.
In tali circostanze – ricordiamo sempre che si tratta di percorsi altamente personalizzati e che un approccio valido per una diade può non andare bene per un’altra – è possibile suggerire di offrire, per 24 ore, un solo seno a poppata (vanno ovviamente alternati).
Nel frattempo, l’altro si riempie e consente alla proteina FIL (inibitore retroattivo della lattazione), che aumenta di concentrazione e agisce con un meccanismo contrario rispetto a quello della prolattina, di aiutare il corpo a rallentare e regolarizzare la produzione di latte.