Gradi di Plagiocefalia posizionale secondo Argenta
La plagiocefalia posizionale rappresenta una delle deformazioni craniche posizionali, alias del termine generico testa piatta, più diffuse del neonato. La classificazione dei gradi di plagiocefalia (che vedremo tra poco) tiene quindi conto del grado di appiattimento posteriore della testa ma non solo
Essa è causata da un posizionamento scorretto del neonato che, involontariamente, mantiene la testa ruotata principalmente da un lato con la conseguenza che il cranio si appiattisce proprio dove appoggia.

Maggiore è il tempo trascorso supino in quella posizione, peggiore sarà la gravità della plagiocefalia posizionale.
Infatti, se la testa rimane troppo tempo ruotata dallo stesso lato tende a deformarsi globalmente assumendo quella che, in una visione superiore, sembra un parallelepipedo.

Previeni la Plagiocefalia posizionale!
Classificazione dei Gradi di Plagiocefalia secondo Argenta
Esistono svariati metodi per quantificare e classificare i gradi di plagiocefalia posizionale. Uno dei metodi più conosciuti è la Classificazione secondo Argenta che si basa sull’osservazione clinica della testa del neonato.
Questa classificazione propone 5 tipi di plagiocefalia non sinostosica (quindi, posizionale) in base alla gravità dell’asimmetria del cranio, alla posizione dell’orecchio e all’aspetto del volto che si mostra asimmetrico nelle forme di maggiore gravità, senza tener in conto il meccanismo patogenetico della forma (Argenta 2004)

Tipo I
L’asimmetria cranica è limitata alla parte posteriore del cranio.
Il grado di depressione posteriore può variare, ma l’azione deformante è limitata a questa regione anatomica.
Inoltre, non vi è asimmetria delle orecchie, valutata misurando la distanza naso-orecchio.
Infine, la squama frontale è simmetrica, non vi sono sporgenze temporali anomale né allungamento verticale del cranio.
Questa rappresenta la forma più lieve di plagiocefalia posizionale.
Tipo II
In questo tipo di deformità, vi sono gradi variabili di asimmetria cranica posteriore. Risulta abbastanza significativo l’effetto sulla linea medio cranica e sulla base cranica che determina lo spostamento dell’orecchio sul lato implicato in avanti o verso il basso o in entrambi i sensi.
L’asimmetria è solitamente più evidente mentre si esamina il bambino dall’alto.
Però, la parte anteriore del cranio non è coinvolta e la fronte è simmetrica.
Non vi è asimmetria facciale. Non vi sono deformità compressive del cranio.
Questo tipo identifica una forma più severa di plagiocefalia posizionale che interessa non solo il cranio posteriore, ma anche la base cranica e la fossa temporale centrale.
Tipo III
La deformità di tipo III comprende l’asimmetria cranica posteriore, il malposizionamento dell’orecchio e la prominenza della bozza frontale omolaterale alla depressione.
Questa forma dà origine alla figura a parallelogramma del cranio definita classicamente come caratteristica delle plagiocefalie posizionali e più facilmente riscontrabile esaminando il bambino direttamente dall’alto.
Però, in questo grado di plagiocefalia la faccia è simmetrica.
Tipo IV
Nella deformità di tipo IV sono presenti asimmetria cranica posteriore, malposizionamento dell’orecchio omolaterale, asimmetria frontale e facciale omolaterale.
Tipo V
In questo grado, oltre alle asimmetrie del grado precedente, è inoltre evidente una protrusione a livello della zona temporale e/o uno sviluppo verticale anomalo del cranio a livello occipito-parietale.
L’asimmetria facciale è il risultato del dislocamento del tessuto adiposo della guancia o, meno frequentemente, dell’iperplasia della zona zigomatica omolaterale.
Questo grado di plagiocefalia riflette la natura progressiva dell’asimmetria cranica che giunge a coinvolgere la regione anteriore causando la deformazione della faccia.
Come evitare la Plagiocefalia Posizionale
La plagiocefalia, insieme alla brachicefalia posizionale, costituisce una delle due deformazioni craniche posizionali più diffuse ed evidenti.
Fortunatamente, essendo queste problematiche causate solamente da alcune posizioni scorrette mantenute per troppo tempo dalla testa del neonato dopo la nascita, esse potrebbero essere facilmente prevenute se ogni genitore fosse informato sulle corrette raccomandazioni posturali da applicare al proprio bambino.
Al contrario, quando il genitore mette inconsapevolmente in pratica atteggiamenti errati o il bambino stesso si posiziona scorrettamente, la problematica si crea e si evolve in uno dei gradi di plagiocefalia.
