Come capire se il neonato è pronto per lo svezzamento: i segnali
Introduzione
Ogni giorno, mi contattano genitori, in particolare coppie alla prima esperienza, che mi chiedono come capire se il neonato è pronto per lo svezzamento. Ci sono segnali a cui fare attenzione? Assolutamente sì!
In questo articolo che, come puoi già vedere, è preceduto da un indice per permetterti di approfondire con un semplice e rapido click sul titolo del paragrafo gli argomenti che ti interessano di più, potrai trovare la risposta.
Per specifiche maggiori dedicate all’alimentazione complementare a richiesta, ti invito a scoprire, tramite il pulsante alla fine del paragrafo, il mio videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”.
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Autosvezzamento: quando iniziare?
Chiedersi come capire se il neonato è pronto per lo svezzamento è importantissimo.
Avere chiari i criteri scientifici a cui fare riferimento è nodale in quanto, se si parte troppo presto, a cinque mesi per esempio, non mancano i rischi.
Vediamo, nei prossimi paragrafi, quali sono i segnali che permettono di capire che il neonato è pronto per gestire cibi solidi diversi dal latte di mamma e dalla formula.
Piccolo spoiler: si tratta di quattro criteri che, per poter partire con l’autosvezzamento, devono essere tutti soddisfatti.

Decadimento del riflesso di estrusione
Riflesso arcaico neonatale temporaneo – si sviluppa, insieme con quello di suzione, attorno alla 32esima settimana di gravidanza – quello di estrusione vede il neonato respingere con la lingua tutto quello che di solido gli si avvicina alla bocca, fatta eccezione per il seno.
Si tratta di un movimento involontario che porta il cucciolo sia a favorire la suzione, sia a prevenire il soffocamento, impedendo l’ingresso in bocca di alimenti che non è ancora pronto a gestire.
Inizia a scomparire verso i 4 – 5 mesi.
Come capire se è decaduto? Basta avvicinare alla bocca del neonato un cucchiaino da caffè vuoto.
Se, in risposta a questo stimolo, il piccolo tira fuori la lingua, significa che il riflesso è presente.
Per avere un’idea chiara delle situazioni in cui il riflesso di estrusione è ancora presente, è possibile chiamare in causa l’esempio dei neonati di 3 o 4 mesi che, con la lingua, respingono il cucchiaino di omogeneizzato che viene loro proposto in un periodo in cui dovrebbero nutrirsi solamente di latte materno o formulato.
Interesse verso il cibo consumato dai genitori
Come capire se il neonato è pronto per lo svezzamento?
Rispondere a questa domanda vuol dire, ribadiamo, considerare la presenza di quattro requisiti che, in linea di massima, vengono maturati verso i 6 mesi (settimana più, settimana meno).
Prima di questo spartiacque, l’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo.
I genitori che hanno l’abitudine di tenere il proprio bimbo vicino mentre cucinano o consumano i pasti – approccio associato, come ricordo anche nel videocorso, a numerosi benefici – possono notare il manifestarsi di un interesse verso il cibo che consumano già prima dei 6 mesi.
Come accennato all’inizio dell’articolo, questo non basta per dare il via alla proposta di alimenti solidi: i requisiti grazie ai quali è possibile affermare che il neonato è pronto per l’autosvezzamento sono quattro e devono essere presenti tutti.

Capacità di rimanere seduto con l'ausilio di supporti minimi
Andando avanti con l’elenco dei requisiti a cui fare attenzione quando ci si domanda come capire se il neonato è pronto per lo svezzamento, va ricordata la capacità di mantenere la posizione seduta.
Attenzione: a 6 mesi, un bimbo non è in grado di stare seduto in maniera totalmente autonoma.
Si possono utilizzare dei supporti ma, per poter parlare di possesso della competenza necessaria all’inizio dell’autosvezzamento, devono essere minimi.
Cosa usare? Il seggiolone. Ecco i criteri di scelta:
- Schienale dritto, dettaglio nodale ai fini della prevenzione del soffocamento;
- poggiapiedi che si possa regolare, così da evitare che il bimbo stia seduto con i piedi a penzoloni (devono, invece, appoggiare in modo che anche e ginocchia siano piegate formando un angolo retto);
- cintura di contenimento anteriore.
La presenza del vassoio è a discrezione del genitore.
Si può scegliere un seggiolone che lo ha o, in alternativa, dare modo al piccolo di manipolare il cibo sul piano del tavolo dove mangiano anche mamma e papà.

Padronanza della prensione palmare
Esiste un quarto requisito da considerare quando si riflette su come capire se il neonato è pronto per lo svezzamento: la padronanza della prensione palmare.
Attorno a 6 mesi, il neonato è capace, con il coinvolgimento del palmo della mano, di tenere gli oggetti tra il mignolo, l’anulare e il medio.
Nel lasso di tempo compreso tra i 7 e gli 8, vengono coinvolte anche le altre dita, il gomito e la spalla.
In questo periodo, è opportuno proporre alimenti tagliati a bastoncino (lo spessore, come rammentato più volte, deve affine a quello di una mano femminile).
Per dovere di completezza, va ricordato che lo sviluppo della presa a pinza inizia verso i 9 mesi.
Il segno principale? L’opposizione tra pollice e falange inferiore del dito indice.
La presa a pinza si perfeziona verso gli 11 – 12 mesi – a cambiare le cose è il coinvolgimento della prima falange dell’indice – e vede come taglio di riferimento per gli alimenti proposti al cucciolo quello in pezzi piccoli e non più marcatamente allungati.