Come evitare lacerazioni perineali durante il parto: guida completa

Come evitare lacerazioni perineali durante il parto

  1. INTRODUZIONE
  2. PARTO: COME EVITARE LACERAZIONI
  3. MASSAGGIO DEL PERINEO: VANTAGGI E MODALITÀ DI ESECUZIONE
  4. LE POSIZIONI LIBERE DURANTE IL TRAVAGLIO
  5. IL PARTO IN ACQUA

Introduzione

Soprattutto se sono alla prima gravidanza, tutte le mamme si chiedono come evitare lacerazioni perineali durante il parto.

Non è un caso: al centro dell’attenzione, infatti, c’è una domanda preziosa, che coinvolge la protezione di una delle zone più delicate del nostro corpo.

Se stai cercando informazioni su come prevenire le lacerazioni a livello del perineo in fase di travaglio, questo articolo fa per te.

Il contenuto, come vedi, è preceduto da un indice.

L’ho preparato per darti modo, se vorrai, di approfondire nel dettaglio le diverse sfaccettature del tema.

Per maggiori informazioni, puoi fare un salto anche su Instagram sul profilo drsilva.com_official.

Adesso non mi rimane che prenderti per mano per guidarti, passo dopo passo, alla scoperta di un tema cruciale per il benessere di qualsiasi mamma in dolce attesa.

Parto: come evitare lacerazioni

Quando ci si chiede come evitare lacerazioni perineali durante il parto, è fondamentale sottolineare l’esistenza di diverse cose che si possono fare per tutelare il perineo.

Attenzione: il suo benessere in gravidanza va accertato da un’ostetrica specializzata.

Discutere di preparazione del pavimento pelvico in vista del parto vuol dire sottolineare l’importanza di allenarlo. 

Come sottolineo nel videocorso verticale al quale puoi accedere alla fine del paragrafo, preferisco utilizzare il termine “attivare”. 

Nel prossimo paragrafo, mi soffermerò in maniera dettagliata sul massaggio del perineo, un tema sul quale, purtroppo, regna ancora molta confusione. 

Prima di entrare nel vivo della pratica, ricordo un aspetto a cui tengo molto: il massaggio del perineo non deve essere considerato come un compito.

L’approccio giusto prevede di considerarlo come una forma di scoperta di una parte del corpo che, nella cultura occidentale, è spesso messa in secondo piano.

Per amor di precisione, sottolineo l’importanza di arrivare al massaggio del perineo dopo aver lavorato sulla propriocezione e sull’individuazione della parte del corpo sopra citata (in questo articolo, spiego come fare).

Come specificato nelle righe precedenti, prima di procedere con il massaggio è cruciale anche una valutazione da parte di una professionista esperta, alla quale riferire tutti i sintomi anomali che si dovessero avvertire.

Dopo questa doverosa e ampia premessa, è possibile entrare nel dettaglio degli step di esecuzione del massaggio.

Massaggio del perineo: modalità di esecuzione

Il massaggio del perineo, come ricordo pure all’inizio di questa video-pillola, è uno degli espedienti da considerare quando ci si chiede come evitare lacerazioni perineali durante il parto.

Di cosa si parla di preciso quando si chiama in causa il perineo? Un piccolo ripasso non fa mai male (parliamo, ribadisco, di una parte del corpo estremamente trascurata nei Paesi di cultura occidentale).

Come specifico all’inizio di questo video, il bacino umano, sia delle donne sia degli uomini, è aperto nella parte inferiore. 

Si tratta di un dettaglio fondamentale: grazie a questa peculiarità, infatti, si può parlare di supporto alle funzioni fisiologiche e di assolvimento di diversi compiti nel corso dell’esistenza.

In corrispondenza della suddetta parte inferiore, il bacino è sorretto da un insieme di strutture – si parla di fasci sia nervosi, sia muscolari – con un’architettura anatomica a dir poco meravigliosa.

Questo insieme di strutture è il pavimento pelvico o perineo. La localizzazione, ripeto, è la parte inferiore del bacino.

Il perineo è presente nel corpo femminile, ma anche in quello maschile.

Ovviamente funziona in maniera diversa nella donna e nell’uomo. Il motivo? Le donne sono fatte per partorire.

Il pavimento pelvico femminile ha delle forme e delle consistenze adatte ad accompagnare il momento della nascita.

Prendersi cura del pavimento pelvico durante la gravidanza è nodale.

Come mai? Perché si tratta di una zona che, durante la dolce attesa, è interessata da cambiamenti profondi.

Alla luce di ciò, è basilare prepararla al meglio a un lavoro per il quale, come già detto, è stata studiata dalla natura.

Agendo in questo modo, si minimizza il rischio di avere a che fare con traumi come le lacerazioni perineali.

Gli studi degli ultimi anni hanno portato alla luce il fatto che, quando si parla di massaggio del perineo, è fondamentale partire attorno alle 34 settimane di gestazione e procedere almeno una volta al giorno per 5/10 minuti.

Ribadisco: non deve essere un compito e non bisogna mettere una sveglia.

Il massaggio al perineo deve essere vissuto con un approccio all’insegna del senso di scoperta e di ricerca del benessere.

A tal proposito, è importante effettuarlo in una posizione comoda.

Qualche idea? Quella semi accovacciata (la medesima posizione che si assume quando si utilizza il bidet). Ci si può anche sdraiare sul letto piegando le gambe.

Passiamo ora alla pratica. Prima di iniziare, è fondamentale capire dove bisogna andare a lavorare.

A 4:21 dell’ultimo video che ti ho proposto nelle righe precedenti, mostro esattamente, con un modellino 3D in mano, dove vanno effettuate le compressioni. 

Ovviamente è essenziale avere dita pulite e unghie corte, ma anche evitare stimoli improvvisi, che possono portare i muscoli a contrarsi. 

L’obiettivo è il contrario: con il massaggio del perineo in gravidanza, da effettuare con il dito perpendicolare rispetto al pavimento pelvico, si mira ad aprire, a preparare questa zona al passaggio del cucciolo senza traumatismi eccessivi.

Bisogna concretizzare delle compressioni profonde e lente. Essenziale è avere cura di non lasciare la presa, andando avanti per almeno dieci volte.

Archiviata questa fase, si passa a quella successiva, che prevede scivolamenti laterali e, ancora una volta, dei movimenti lenti. Anche in questo frangente, bisogna ripetere il tutto per almeno una decina di volte).

Cosa succede dopo? Che si va avanti con un altro step, partendo sempre dal centro del perineo.

Cosa bisogna fare di preciso? Disegnare dei semicerchi sia a destra, sia a sinistra.

In questa circostanza, è essenziale impegnarsi per stirare i tessuti dei muscoli.

Se non si avverte fastidio, si può andare avanti con la parte successiva.

Si inserisce una falange del dito nell’introito vaginale, concentrandosi sulla parte inferiore della vagina, la cosiddetta forchetta.

Appena dentro il suddetto orifizio, si esercita una contropressione, spingendo dall’interno verso l’esterno.

Si eseguono a questo punto dieci compressioni, a seguito delle quali bisogna rilasciare. Sempre con una falange nell’introito vaginale, si procede eseguendo degli scivolamenti in corrispondenza della parte interna della vagina.

Siamo giunte alla fine del massaggio. L’ultima fase prevede il focus sulla parte superiore del canale vaginale.

Procedendo sempre verso l’interno, si disegnano dei semicerchi, con sollecitazioni meccaniche che non devono mai dare fastidio.

Per ridurre l’attrito, si può utilizzare un olio di mandorla, di calendula o di iperico. Molto spesso, si ha a che fare con prodotti specifici per il massaggio del perineo, caratterizzati dalla presenza di tutti gli oli sopra menzionati.

come evitare lacerazioni perineali durante il parto

Le posizioni libere durante il travaglio

Un altro capitolo da aprire quando ci si chiede come evitare lacerazioni perineali durante il parto è quello delle posizioni libere in travaglio.

Come ricordo anche in questo articolo, bisogna scendere dal lettino e assumere posizioni in grado di favorire la distensione e l’apertura del bacino.

Ciò si traduce in un lavoro mirato ed efficace sulla zona perineale, che si prepara al meglio al passaggio del piccolo.

Sono diverse le posizioni a cui si può fare riferimento.

Giusto per citarne due, chiamo in causa quella carponi, che può prevedere anche il ricorso alla fitball, e la posizione eretta, senza dimenticare quella sdraiata su un fianco (bisogna scegliere il sinistro).

Un doveroso cenno va dedicato allo sgabello olandese, molto utilizzato quando il parto avviene in casa.

La posizione ginecologica, non mi stancherò mai di dirlo, va evitata senza se e senza ma.

Blocca il diaframma della mamma, rende difficile la gestione delle spinte e aumenta il rischio di stiramento del perineo.

Il massaggio del perineo e la libertà nelle posizioni assunte mentre si travaglia sono solo due tra gli espedienti che si possono prendere in considerazione quando ci si domanda come evitare lacerazioni perineali durante il parto.

Anche il parto in acqua (calda) aiuta molto. Preziosa per quanto riguarda il controllo della sintomatologia dolorosa – se il corpo è immerso in un liquido caldo, ai recettori arriva prima l’informazione sulla temperatura e, in seconda fase, quella del dolore – il parto in acqua è sinonimo di tessuti del corpo, in primis quelli del perineo, più rilassati.

Il calore, infatti, ha un effetto vasodilatatorio e miorilassante.

Ricordo infine che, con il parto in acqua, ci si protegge dal rischio di episiotomia.

Nei casi in cui la donna partorisce in un liquido caldo, infatti, non è possibile effettuarla.

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