Cosa mangiare durante il travaglio?

Cosa mangiare e cosa evitare durante il travaglio

  1. INTRODUZIONE
  2. COME NUTRIRSI DURANTE IL TRAVAGLIO
  3. L’IMPORTANZA DELL’IDRATAZIONE
  4. I CIBI E LE BEVANDE DA EVITARE
  5. NON SOLO TRAVAGLIO: L’ALIMENTAZIONE MATERNA DURANTE LA DEGENZA OSPEDALIERA

Introduzione

Cosa mangiare durante il travaglio?

Qualsiasi donna in dolce attesa, in vista dell’approssimarsi del grande giorno dell’arrivo del proprio cucciolo, si fa questa domanda.

Porsela ha senso: come specificato più volte nei video del mio canale YouTube dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, il travaglio è un lavoro del corpo.

Nelle prossime righe di questo articolo, ti aiuterò a capire come gestire l’alimentazione in quello che è un momento potentissimo per qualsiasi neo mamma.

Lo farò prendendo come punto di riferimento i consigli di una nutrizionista esperta, la Dottoressa Federica Dell’Oro.

Come puoi vedere, è presente anche un indice. L’ho preparato con lo scopo di rendere la lettura più agevole.

Se ti interessa una determinata sfaccettatura del tema trattato, non dovrai fare altro che cliccare sul titolo del paragrafo corrispondente.

In caso di dubbi o domande, puoi venirmi a trovare su Instagram e chiedermi quello che vuoi sia in direct, sia nei commenti.

Ora, come dico spesso, non ci resta che entrare nel vivo dell’azione!

Come nutrirsi durante il travaglio

Come poco fa accennato, chiedersi cosa mangiare durante il travaglio è importante.

In questo video, la Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista esperta in alimentazione delle future mamme, ricorda che il travaglio potrebbe essere molto lungo.

Alla luce di ciò, è bene evitare di arrivare alla fase espulsiva troppo affaticate.

Quando si prepara la borsa del parto, è il caso di portare con sé del cibo che magari non è facile farsi dare in ospedale.

Spazio, per esempio, a frutta secca, semi oleosi, frutta disidratata.

Per quanto riguarda quest’ultima, ricordo il fatto di non esagerare con le dosi soprattutto se si ha a che fare con le prugne secche, che possono avere un effetto lassativo.

In alternativa, si possono portare con sé delle barrette. Sì, sono consapevole del fatto che, quando si chiama in causa questo snack, si inquadra un alimento non certo simbolo di salute.

Per fortuna, si può ovviare al problema scegliendo delle barrette 100% frutta e frutta secca (in commercio ce ne sono diverse).

Fondamentale è ricordare anche l’utilità dei cibi salati e secchi.

Questi ultimi, infatti, possono essere chiamati in causa per contrastare la nausea che, di sovente, si manifesta durante il travaglio di parto.

Crackers, grissini, pane carasau o pane guttiau – condito con olio e sale – rappresentano degli alleati preziosi per gestire un’evenienza che, durante il travaglio, si presenta spesso e può rivelarsi fastidiosa.

Non c’è che dire: sono sono davvero tanti, salutari e gustosi i cibi che si possono mangiare in travaglio.

Oltre a quelli citati nelle righe precedenti ricordo la possibilità di consumare yogurt bianco – meglio greco – da guarnire con dei frutti di bosco per un ulteriore boost di energia.

donna che si confronta con la sua ostetrica su cosa mangiare durante il travaglio

L'importanza dell'idratazione

Informarsi su cosa mangiare durante il travaglio ha il suo perché.

Cruciale, però, è non dimenticarsi l’idratazione.

Ciò vuol dire portare con sé abbondanti scorte d’acqua, ma non solo. 

Nel video linkato nelle righe precedenti, la Dottoressa Dell’Oro raccomanda il ricorso a buste di sali minerali, in particolare magnesio, sodio e potassio.

Se il travaglio è particolarmente lungo e faticoso, può essere necessario scioglierle nella bottiglietta d’acqua per ottimizzare il livello di energia.

Attenzione: questi integratori di sali minerali devono essere rigorosamente privi di zuccheri aggiunti.

I cibi e le bevande da evitare

Dopo aver dato alcune informazioni su cosa mangiare durante il travaglio, è nodale mettere in primo piano anche qualche specifica su cosa evitare.

Pollice verso per le bevande energizzanti caratterizzate dalla presenza di zuccheri e caffeina.

Da evitare sono anche i cibi piccanti. Soprattutto all’inizio del travaglio, infatti, possono provocare diarrea. 

Bando, come ricordato alla fine del paragrafo precedente, pure a supplementi alimentari con zuccheri aggiunti. 

Non solo travaglio: l'alimentazione materna durante la degenza in ospedale

Se si sceglie di partorire in ospedale, oltre a chiedersi cosa mangiare durante il travaglio è importante fare il punto della situazione anche sui pasti somministrati durante la degenza presso il nosocomio.

Sono sufficienti o è necessario integrare con qualcosa portato da casa? Dipende molto dall’ospedale. 

Come specificato dalla Dottoressa Dell’Oro nel suo videocorso verticale dedicato all’alimentazione in gravidanza e in allattamento che puoi trovare alla fine di questo paragrafo, nella quasi totalità dei casi le porzioni sono troppo scarse.

Dopo un travaglio, magari faticoso, un’alimentazione troppo restrittiva potrebbe rendere difficoltoso l’avvio dell’allattamento al seno.

Inoltre, i menù degli ospedali prevedono spesso formaggi, prosciutto cotto, purè o patate. Si tratta di cibi che andrebbero limitati.

Se si può scegliere il pasto, è bene optare per un primo piatto, prediligendo il riso rispetto alla pasta, e per un secondo a base di pesce, uova o carne bianca.

Meglio evitare affettati, crescenza o altri formaggi. 

Il contorno deve essere a base di verdure – no patate – e non va dimenticata la frutta fresca.

Bando anche ai budini e agli omogeneizzati di frutta. 

Può essere utile chiedere al proprio partner di portare da casa del burro chiarificato, da includere tra gli alimenti consumati a colazione.

In ospedale, il primo pasto della giornata è tipicamente composto da fette biscottate e marmellata.

Aggiungere un velo di burro chiarificato sulle prime è un’ottima strategia per cercare di tenere sotto controllo l’aumento dei valori glicemici. 

Frutta secca, semi oleosi e olive – le bustine sottovuoto sono comodissime – rappresentano degli snack fantastici da sgranocchiare in caso di attacchi di fame anche fuori dalle ore in cui si travaglia. 

Essenziale è porre l’accento sull’idratazione.

Per ogni pasto proposto in ospedale, viene quasi sempre proposto solo mezzo litro d’acqua. 

Ecco perché è il caso di portare con sé delle bottigliette di scorta o una borraccia da riempire al bisogno. 

Importantissimi sono anche la verdura e i legumi.

Se possibile, è il caso di aggiungere qualche porzione a pranzo e a cena. Se non si riesce, nessun problema. Si tratta solo di qualche giorno e, una volta tornate a casa, si aggiusta il tiro.

alimentazione materna in ospedale

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