Diabete gestazionale: cause e dieta

Cosa mangiare in gravidanza con il diabete gestazionale

  1. INTRODUZIONE
  2. DIABETE GESTAZIONALE: LE CAUSE E I RISCHI
  3. DIABETE GESTAZIONALE: GLI ACCORGIMENTI ALIMENTARI PIÙ IMPORTANTI

Introduzione

Quali sono gli accorgimenti da applicare in gravidanza dal punto di vista alimentare quando si soffre di diabete gestazionale?

Ecco una domanda che tantissime donne in dolce attesa si fanno ogni giorno.

Se ti riconosci in questa situazione, sei sulla pagina giusta.

L’articolo nelle prossime righe, dove potrai trovare i preziosi consigli di una nutrizionista esperta, è stato preparato proprio con lo scopo di aiutarti a capire qualcosa di più in una situazione oggettivamente delicata.

Come vedi, è presente anche un indice.

Grazie ad esso, potrai orientarti meglio nella lettura e, se ti interessa un determinato argomento, cliccare sul paragrafo corrispondente e approfondire.

Nel caso in cui dovessi avere ancora dei dubbi, puoi sempre venirmi a trovare su Instagram e farmi tutte le domande che vuoi in direct o nei commenti. 

Ora non mi resta che prenderti per mano ed entrare nel vivo dell’azione, guidandoti alla scoperta di tutto quello che una futura mamma dovrebbe sapere per gestire al meglio la propria alimentazione dopo la diagnosi di diabete gestazionale.

Diabete gestazionale: le cause e i rischi

Prima di parlare in maniera specifica dei consigli su cosa portare a tavola in caso di diabete gestazionale, vediamo quali sono le cause che lo provocano.

Alla base dell’insorgenza del diabete gestazionale ci sono due fattori.

Ecco quali:

  • decremento della produzione di insulina da parte del pancreas;
  • aumento della resistenza insulinica per via della secrezione, da parte della placenta, di ormoni che bloccano il suo effetto.

Per amor di precisione, ricordo che la resistenza insulinica è particolarmente frequente nelle future mamme in sovrappeso od obese prima di rimanere incinte e nelle donne che vanno incontro a un aumento ponderale consistente nel corso delle prime settimane di gestazione.

I fattori sopra menzionati possono combinarsi tra loro in maniera diversa e con vari effetti.

Nelle future mamme con diabete gestazionale in cui prevale la produzione di insulina insufficiente non è raro che i valori glicemici anomali vengano riscontrati dopo i pasti.

Nelle situazioni in cui, invece, si ha a che fare con la resistenza insulinica, la glicemia alta viene individuata quasi sempre al mattino a digiuno.

Tenere sotto controllo i valori della glicemia – la dietoterapia è la strada migliore – è nodale in quanto, in caso contrario, la gestante è esposta a rischi rilevanti in gravidanza.

Tra questi è possibile includere l’aumento della pressione arteriosa, così come quello delle proteine nelle urine. 

I rischi di un diabete gestazionale materno non controllato o scompensato riguardano anche il piccolo, che avrà maggiori probabilità di avere a che fare con l’ipoglicemia subito dopo la nascita.

Da adulto, inoltre, affronterà un rischio più alto di avere patologie come il diabete di tipo 2 e l’ipertensione (per maggiori approfondimenti in merito, ti rimando al paragrafo della guida completa sull’alimentazione in gravidanza in cui parlo di fetal programming).

Dopo questa doverosa premessa, possiamo aprire la parentesi degli accorgimenti alimentari da adottare nel momento in cui la diagnosi di diabete gestazionale viene finalizzata.

Diabete gestazionale: gli accorgimenti alimentari più importanti

Come ricordato dalla Dottoressa Federica Dell’Oro, biologa nutrizionista, in questo video, le basi da cui partire sono quelle indicate nel suo videocorso verticale sull’alimentazione sana in gravidanza.

Bisogna però fare un passo in più e selezionare con attenzione le fonti di carboidrati.

A tal proposito, mi preme aprire una piccola parentesi: la scelta mirata delle fonti di carboidrati è consigliata a tutte le donne in dolce attesa, a prescindere che abbiano o meno il diabete gestazionale. 

A seguito della diagnosi, l’indicazione appena menzionata diventa categorica.

Entrando nel vivo dei consigli relativi alla scelta dei carboidrati quando si ha il diabete gestazionale, ricordo il fatto di concentrarsi innanzitutto su cereali a medio e basso indice glicemico.

Quali sono? Tutti quelli integrali (i raffinati sono da escludere quasi tutti).

Spazio a frumento integrale, riso integrale, orzo integrale, farro sia perlato sia integrale.

Ottimi anche la quinoa, il miglio, l’amaranto, il riso basmati pure se non è integrale, il riso nero e il riso rosso. 

Come poco fa accennato, sono da escludere o da limitare fortemente tutte le fonti di cereali raffinati.

Tra queste è possibile includere la pasta non integrale, così come il riso e il mais, tra i peggiori per quanto riguarda l’indice glicemico.

In merito al mais, faccio presente che, in caso di diabete gestazionale, è bene evitare anche quello in scatola. Lo stesso vale per la polenta. 

Una cosa importantissima in generale riguarda il fatto di non concentrarsi solo sull’IG del singolo alimento, ma sul carico glicemico complessivo del pasto.

Faccio un esempio concreto relativo alla colazione (qui puoi trovare la guida completa dedicata alla composizione salutare del primo pasto della giornata durante la gravidanza). 

Chiamo in causa la colazione in quanto, come ricordato dalla Dottoressa Dell’Oro nel videocorso che puoi trovare alla fine del paragrafo, è il pasto in cui si tende a sgarrare di più rispetto a pranzo e cena, sbilanciandosi verso gli zuccheri.

Guardiamo al caso specifico di pane e marmellata, una delle tipologie di colazione più diffuse in Italia e un pasto meno calorico rispetto a quello caratterizzato dall’assunzione di biscotti confezionati e guarniti.

In gravidanza in generale e soprattutto quando si ha il diabete gestazionale, andrebbe evitato.

Comprende, infatti, i carboidrati del pane, ma anche gli zuccheri della frutta della marmellata e quelli aggiunti.

Il risultato? La glicemia che si alza sicuramente e anche velocemente.

Lo stesso discorso vale per gli spuntini.

Farli solo a base di frutta è un errore.

Rispetto all’esempio della colazione è oggettivamente migliore in quanto, oltre agli zuccheri semplici del frutto, è presente anche la fibra che riequilibra un po’.

Mancano però la quota di lipidi e quella proteica.

Per soddisfare il fabbisogno di questi nutrienti, ci si può focalizzare sulla frutta secca, sui semi oleosi, sulle olive.

Fantastico è altresì l’avocado, frutto ricco di benefici che permette di fare il pieno di fibre e di grassi buoni.

Per quanto riguarda, invece, gli accorgimenti utili ad abbassare il carico glicemico di un pranzo o di una cena – pasti in cui, come già accennato, bilanciare i vari nutrienti è più semplice – riporto esempi come la pasta integrale al ragù di verdure, il riso nero con zucchine e gamberetti, la quinoa con ceci e verdure.

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