Dolore addominale e dolore al basso ventre in gravidanza: cause e rimedi
Introduzione
Il dolore addominale in gravidanza è un sintomo che molte future mamme riferiscono.
Bisogna preoccuparsi? Quali sono le cause che lo provocano? Se ti stai ponendo queste domande, l’articolo nelle prossime righe fa per te.
Il contenuto, che si focalizzerà anche sul dolore al basso ventre, è preceduto da un indice.
Se ti interessa una particolare angolazione dell’argomento, non dovrai fare altro che cliccare sul titolo del paragrafo corrispondente e iniziare a leggere.
Nel caso in cui, alla fine della lettura, dovessero esserti rimasti dei dubbi, puoi venirmi a trovare su Instagram. Sarò felice di risponderti sia in direct, sia nei commenti.
Adesso non mi rimane che prenderti per mano e guidarti alla scoperta di una tematica molto importante per le future mamme che vogliono vivere in maniera serena la dolce attesa.
Dolori addominali in gravidanza: cause e quando preoccuparsi
Quando preoccuparsi in presenza di dolori addominali in gravidanza?
Come evidenziato in questo video dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica indipendente nonché curatrice e protagonista di alcuni videocorsi che puoi trovare nell’Academy, esistono alcune evenienze che è importante saper riconoscere.
Fondamentale, per esempio, è capire se è in corso un’attivazione dell’utero che può far pensare all’inizio del travaglio.
In questi frangenti, la futura mamma nota un irrigidimento della pancia, solitamente associato a dolore.
La sensazione dolorosa riguarda tutto l’utero e assume l’andamento affine a quello di un’onda.
Nelle situazioni in cui il quadro appena descritto si ripete incessantemente, potrebbe essere l’attivazione del travaglio.
Molto frequente in gravidanza è anche una situazione di percezione dolorosa al basso ventre (approfondiremo le peculiarità di questo sintomo in un paragrafo ad hoc).
Un’altra evenienza, molto più rara ma anche decisamente più grave, è quella in cui la futura mamma avverte un dolore acuto, che non passa, in un determinato punto dell’utero.
Un quadro di dolore addominale in gravidanza acuto, costante e localizzato potrebbe essere legato a un distacco di placenta.
In questi frangenti, la placenta, in una determinata zona dell’utero che si contrae, perde il suo ancoraggio.
Dinnanzi al sintomo sopra menzionato, è cruciale fare un controllo in pronto soccorso in tempi celeri.
Nel caso in cui, invece, il dolore addominale è provocato da una criticità a livello muscolare, la situazione si può risolvere andando a massaggiare la zona addominale.
I muscoli ivi localizzati, con la crescita della pancia si allungano ma possono rimanere leggermente tesi, provocando dolore alla futura mamma.
La donna può sperimentare dei crampi e un dolore al basso ventre, soprattutto dopo che è rimasta a lungo seduta o sdraiata e si alza in piedi.
Si tratta di una situazione che si può risolvere contattando un osteopata specializzato.
Nei prossimi paragrafi, illustrerò i dettagli di un trattamento.
Protagonista della procedura che descriverò – e della video-pillola correlata – sarà ancora una volta Martina, da pochissimo mamma del piccolo Leo e da me trattata anche per problematiche come la sciatica e la pubalgia in gravidanza.

Dolore al basso ventre in gravidanza: cause e rimedi
Come promesso, dopo la parentesi sulle cause del dolore addominale in gravidanza, ci soffermiamo su tutto quello che riguarda le sensazioni dolorose al basso ventre durante la dolce attesa.
Nel video che puoi vedere qui, la Dottoressa Maria Chiara Alvisi sottolinea come il dolore al basso ventre in gravidanza sia una situazione più comune di quanto si possa pensare.
Non è necessario aspettare la fine della gestazione per sperimentarlo. Spesso, infatti, compare già dalle prime settimane di dolce attesa.
Le cause possono essere diverse. La più frequente, però, è il cambio di postura.
Non dimentichiamo che, con l’avanzare della gestazione, l’utero esce dal bacino e aggetta verso l’addome, spingendo la pancia in avanti e modificando tutta la curvatura della colonna.
Spesso, il fattore scatenante del dolore al basso ventre in gravidanza sono le posizioni scorrette assunte dalla futura mamma.
Oggi, purtroppo, anche a fine gravidanza è frequente, per una donna, passare tanto tempo seduta, il che sicuramente non aiuta.
Un corpo sano durante la dolce attesa ha bisogno di continui riassestamenti.
Ecco perché è il caso di fare movimento, possibilmente tutti i giorni.
Nel video linkato all’inizio del paragrafo, la Dottoressa Alvisi mostra una borsa dell’acqua calda.
Si tratta di un prezioso – e iniziale – ausilio per le situazioni in cui si ha a che fare con il dolore al basso ventre in gravidanza.
Il calore localizzato è un vero toccasana e, come ricordato in questo articolo dedicato ai metodi non farmacologici per gestire il dolore del parto, può essere chiamato in causa anche durante il travaglio.
Il caldo, infatti, vasodilata e miorilassa, con tutti i vantaggi del caso per quanto riguarda la riduzione del dolore a livello del basso ventre.
Per ridurre la sensazione appena menzionata, è importante anche concentrarsi su piccoli esercizi di mobilizzazione del bacino.
Pure quando si cammina è possibile concentrarsi su questo aspetto (se possibile, è il caso di evitare di adottare l’andatura “da papera” frequente fra le donne in stato di gravidanza avanzato).
Altra cosa importantissima è la respirazione addominale. Nei corsi preparto – se ne cerchi uno video efficace e pratico, puoi trovarlo nella sezione “videocorsi per genitori” e alla fine di questo paragrafo – si insiste molto sul nutrire la parte centrale del corpo, permettendole di ricevere ossigeno e di essere “ascoltata” un po’ di più.
Un ulteriore espediente molto prezioso per combattere il dolore al basso ventre e i dolori addominali in gravidanza – quando non sono legati a distacco della placenta o all’inizio del travaglio – prevede il fatto di assumere la posizione carponi.
In questo modo, è possibile scaricare il peso della pancia e vivere dei piccoli e fondamentali momenti di relax.
Un consiglio (che la Dottoressa Alvisi fornisce anche nel videocorso preparto): se si ha a disposizione una fitball, è il caso di utilizzarla.
Per fortuna, come ricordato più volte in queste righe, nella maggior parte delle situazioni il dolore addominale in gravidanza e quello al basso ventre sono di origine muscolare.
Con la crescita del pancione, i muscoli della parete addominale, spessi 3 – 4 centimetri, vanno incontro ad allungamento.
Se già ci sono delle cicatrici o delle situazioni di tensione a livello addominale o lombare, può insorgere dolore (anche sotto forma di fitte).
In questi frangenti, l’osteopatia può essere di grande aiuto.
Seguimi nel prossimo paragrafo per scoprire, passo dopo passo, come viene effettuato un trattamento.

Il trattamento osteopatico
Come specifico all’inizio di questo video, che mi vede trattare Martina, ai tempi incinta di nove mesi, soprattutto nel secondo e nel terzo trimestre è normale, per le future mamme, sentire tirare in corrispondenza del basso ventre.
Altrettanto naturale è l’insorgenza di crampetti nella zona d’inserzione dei muscoli addominali.
Dopo aver escluso le problematiche gravi – ma altrettanto rare – di cui ho parlato nei paragrafi precedenti, si può intervenire contro le tensioni ricorrendo all’osteopatia.
Nel corso del trattamento, è molto importante andare a lavorare bene sia sulla muscolatura dell’addome, sia su quella lombare e del bacino stesso.
Martina è un caso esemplare in quanto, come sottolineo nel video che puoi scoprire all’inizio del paragrafo, ha avuto degli interventi in laparoscopia, con cicatrici che, di fatto, aumentano il rischio di avere a che fare con tensioni ai muscoli addominali durante la gravidanza.
Per risolvere questo quadro e permettere alla futura mamma di non sentire più il dolore addominale in gravidanza, l’osteopata andrà in primis a integrare lo schema muscolare della donna.
In secondo luogo, andrà a trattare la muscolatura posteriore della schiena, risalendo a livello di quella addominale laterale.
Quest’ultima parte dalle coste e si inserisce sul bacino.
Come già accennato – non tutti se ne rendono conto – la muscolatura addominale ha uno spessore considerevole, attorno ai 3 centimetri.
Quando viene stirata ed è contratta, impossibilitata a rilasciare, può dare una sensazione di dolore non certo piacevole in un momento già delicato come la gravidanza.
Dopo aver trattato la parte posteriore, in casi come quello di Martina vado sempre a lavorare l’area di inserzione sulla cresta iliaca.
Mi posiziono con le mani e, come si può vedere nel video, massaggio la muscolatura.
Si può procedere sia con la futura mamma in posizione supina, sia con la donna sdraiata sul fianco.
Nei casi in cui sono presenti cicatrici, anche se molto piccole, è cruciale andarle a lavorare bene.
Per evitare di esacerbare le tensioni muscolari, si può invitare la donna, cosa che ho fatto con Martina, a posizionarsi sul fianco.
Ho così iniziato a lavorare lateralmente, esercitando una buona pressione, discendendo poi lateralmente seguendo i fasci muscolari addominali.
Ho altresì mostrato l’area, che va dalle coste all’inserzione a livello del pube, che sarebbe stata coinvolta in un eventuale lavoro sui muscoli addominali retti.
Il trattamento, che permette di togliere sovraccarico a livello lombare, va effettuato rispettando sempre la sensibilità della paziente e dosando l’intensità a seconda del suo livello di percezione.
In merito agli effetti sulla zona lombare, ricordo che quest’ultima, assieme alla muscolatura addominale, è cruciale ai fini della creazione di stabilità a livello del tronco.
Ho concluso il trattamento lavorando sui retti a livello dell’inserzione costale e discendendo, in modo da coinvolgere tutto l’addome.
Essendo un primo trattamento contro il dolore addominale in gravidanza, non mi sono soffermato su una zona in particolare, così da coniugare efficacia e bassa invasività.
In situazioni come quella di Martina, nel corso delle sedute successive si entra maggiormente nello specifico.