Frutta al neonato a 4 mesi: perché non fa bene
Introduzione
Sei in gravidanza, o hai partorito da poco, hai cercato informazioni sulla dieta migliore per il tuo piccolo e ti hanno consigliato di dare la frutta al neonato a 4 mesi?
In questo articolo, ti spiegherò perché non fa bene.
Come vedi, il contenuto è preceduto da un indice, che ho deciso di inserire per darti modo di entrare nel vivo delle sfaccettature del tema che più ti interessano solo con un click sui titoli dei paragrafi.
Per una panoramica completa ed esaustiva sul mondo dell’alimentazione complementare a richiesta, c’è anche il videocorso, da me ideato e curato, “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress” (lo puoi scoprire cliccando sul pulsante alla fine del paragrafo).
Se ti interessano aggiornamenti continui con contenuti utili al benessere del tuo bimbo, puoi dare un’occhiata pure su Instagram al profilo @drsilva.com_official.
Frutta al neonato di 4 mesi: sì o no?
La scelta di dare la frutta al neonato di 4 mesi è indicata? La risposta è no.
Come specifico in questo video, un bimbo di quell’età non ha sicuramente maturato le competenze per l’approccio ad alimenti diversi da latte materno e/o formulato.
I requisiti in questione sono l’interesse chiaro verso il cibo consumato da mamma e papà – non è fame, ma tendenza a imitare quello che fanno gli adulti di riferimento – la padronanza della prensione palmare, la capacità di mantenere la posizione seduta con l’aiuto di supporti ridotti, la perdita del riflesso di estrusione.
La frutta al neonato a 4 mesi è un approccio da evitare – in passato, offrirla era purtroppo routine in quanto si tendeva a iniziare l’alimentazione complementare troppo presto – anche perché l’intestino del cucciolo non è ancora pronto a processare alimenti diversi dal latte.

Frutta al neonato che non cresce: perché si tratta di un errore
Sono tantissime le mamme di bambini di 4 mesi circa che si sono sentite dire “Dagli l’omogeneizzato di frutta se non ti cresce bene!”.
Si tratta di un approccio totalmente sbagliato.
Perché? A 4 mesi, come ci ricordano le indicazioni dell’OMS, la principale fonte di nutrimento per il piccolo deve essere il latte.
Ci sono problemi relativi all’aumento ponderale? Proprio sull’allattamento si dovrebbe intervenire, senza anticipare l’introduzione di nuovi alimenti.
Se si allatta al seno, si può richiedere la consulenza di un’ostetrica per migliorare l’attacco e/o la posizione.
Molto utile può rivelarsi pure l’osteopata pediatrico, il professionista giusto per risolvere eventuali contratture mandibolari che possono impattare sulla qualità della suzione, rendendola meno nutritiva.
Frutta: a che mese proporla?
La frutta al neonato a 4 mesi non fa bene, ma iniziare a proporla quando il piccolo matura i requisiti citati nel primo paragrafo va benissimo.
Ovviamente va sempre inclusa in una giornata alimentare caratterizzata da pasti equilibrati, con tutti i macronutrienti presenti.
Essenziale è evitare gli omogeneizzati – i loro contro sono stati approfonditi meglio qui – dal momento che il bimbo è perfettamente in grado di approcciarsi ad altre consistenze.
L’importante è proporla mettendo in primo piano consistenze e tagli sicuri.
Per fare un esempio oltre a quello che si può scoprire nel video qui sotto, citiamo il kiwi.
Da portare in tavola quando è maturo e morbido e nei mesi in cui è di stagione – consiglio che ribadisco anche nel videocorso e che vale in generale per tutti gli alimenti vegetali – dopo aver eliminato lo strato centrale in quanto fibroso e molto duro, va tagliato a listarelle.
Per il taglio sicuro del kiwi, bisogna procedere in senso longitudinale.
In alternativa, lo si può tagliare a cubetti, ideali dall’età in cui inizia la padronanza della presa a pinza (tutto parte a circa 9 mesi, con la pinza inferiore, per perfezionarsi tra gli 11 e i 12 mesi).
Nel videocorso, hai in omaggio l’atlante con i tagli sicuri delle principali tipologie di alimenti.