Integratori in gravidanza: cosa sono e quali servono davvero
Indice
Introduzione
Una mamma che scopre di essere in gravidanza si chiede quali siano i migliori accorgimenti in questo periodo così importante e delicato.
Scopri in questo articolo quali integratori puoi assumere in gravidanza.

Integratori materni in gravidanza: cosa sono?
Gli integratori materni in gravidanza sono qualcosa che introduciamo nel nostro corpo dall’esterno per migliorare diversi aspetti legati alla sua funzionalità. La gestazione, pur essendo un momento molto bello, comporta, per il corpo della futura mamma, un improvviso stress.
Vengono infatti sconvolti tutti gli equilibri per focalizzarsi sul nutrimento e sulla crescita del piccolino, con tutta una serie di nuove esigenze. Giusto per dare qualche numero, ricordo che il fabbisogno energetico e quello proteico nello specifico aumentano dal 14 al 20%.
Nel caso della richiesta di vitamine e sali minerali, si ha a che fare con un incremento che va dal 25 al 50%. Tanto, non è vero? Certo che sì! Dopotutto, come è chiaro, è coinvolta la crescita da zero di un nuovo essere umano. Per quanto riguarda le sue esigenze nutrizionali sottolineo che, nel caso in cui una determinata sostanza è carente nell’alimentazione della mamma, il bimbo in crescita la prende dalle riserve del corpo nel quale si sta sviluppando.
Perché accade ciò? Per un motivo molto semplice e altrettanto rilevante: se si guardano le cose dal punto di vista della sopravvivenza della specie, è infatti più importante che il feto abbia tutti i nutrienti che gli servono per crescere piuttosto che questi ultimi contribuiscano al benessere della madre.

Quali integratori possono servire alla futura mamma durante la gravidanza?
Come ricordato dall’ostetrica Maria Chiara Alvisi nel video che puoi vedere all’inizio dell’articolo, le linee guida internazionali non indicano come necessario durante la gravidanza alcun integratore oltre all’acido folico.
Cos’è l’acido folico (di cui avrai sicuramente sentito parlare)?
Un complesso vitaminico del gruppo B. La sua supplementazione è necessaria non solo quando si scopre di essere in dolce attesa, ma anche prima dell’inizio della gravidanza. Nel momento in cui si decide di iniziare a cercare un bambino, è infatti importante cominciare ad assumerlo (si dovrebbe partire circa tre mesi prima del test positivo).
Come mai? Perché previene problematiche a carico del tubo neurale e patologie gravissime come la spina bifida. L’acido folico, oltre che negli integratori, può essere trovato anche in numerosi alimenti. A tal proposito, invito chi fosse interessata ad approfondire i contenuti del videocorso sull’alimentazione in gravidanza e in allattamento tenuto dalla Dottoressa Federica dell’Oro, nutrizionista.
Benefici acido folico
Una cosa importante da ricordare sui suoi benefici riguarda il loro essere legati anche allo sviluppo ottimale del cervello nel bambino e dell’adolescente. A sottolinearlo ci ha pensato uno studio scientifico pubblicato nel 2018 sulla rivista Jama Psychiatry. Condotto da esperti attivi presso diverse realtà accademiche statunitensi – tra cui la Columbia University – ha permesso di scoprire che l’esposizione fetale all’acido folico è in grado di favorire il corretto sviluppo corticale postnatale, proteggendo dalle psicosi (risultati osservati su un campione di 292 soggetti di età compresa tra gli 8 e i 18 anni).
Non c’è che dire: l’integrazione corretta di acido folico è una base fondamentale per la salute durante tutta la vita di colui che prima è un neonato, poi un bambino e successivamente un adolescente e un adulto.
Per rendersi conto di quanto sia importante la supplementazione di acido folico anche in epoca precocenzionale basta rammentare che, in caso di carenza del nutriente sopra menzionato, si può avere a che fare con problematiche riguardanti la sintesi del DNA, per non parlare delle alterazioni a carico del metabolismo degli amminoacidi. Quando manca l’acido folico, possono altresì palesarsi problematiche come riguardanti la formazione dei globuli rossi.
Altri integratori
Al netto delle raccomandazioni internazionali per quanto riguarda la supplementazione di vitamina B9, ricordo che le indicazioni specifiche da seguire per quanto riguarda l’integrazione in gravidanza variano da donna a donna. Può essere consigliato un supporto di altre vitamine e altri nutrienti – per esempio il ferro, fondamentale per l’ossigenazione dei tessuti del feto e della placenta, nonché per lo sviluppo del sistema nervoso embrionale – ma non di routine.
Dipende tutto dalla salute della mamma, dai dati clinici – molto importanti sono gli esami del sangue – e dalla storia sanitaria in generale.
Visto che abbiamo fatto cenno all’alimentazione, concludo ricordando che, anche se esistono gli integratori e anche se quelli a base di acido folico – fondamentale è chiedere al proprio ginecologo se si devono prendere supplementi con folati in forma attiva – sono necessari nei primi tre mesi, la dieta bilanciata non deve mai essere messa in secondo piano.
Per fornire tutti i nutrienti necessari al suo piccolo e stare bene, una futura mamma dovrebbe mettere nel piatto tutti i giorni cereali, legumi, frutta e verdura di stagione, grassi buoni, proteine facendo attenzione alla loro qualità (fornire indicazioni relative all’equilibrio tra i vari nutrienti sarà poi compito del nutrizionista scelto per farsi seguire in gravidanza).
Rammento infine che la supplementazione impropria è a dir poco dannosa. Sì, lo è anche se non parliamo di farmaci. Esagerare con l’assunzione di integratori, infatti provoca uno squilibrio a carico dei nutrienti, portando paradossalmente il corpo umano a richiedere una maggior quantità di cibo.