Legumi in autosvezzamento: a quanti mesi proporli?

Legumi in autosvezzamento: a quanti mesi proporli?

  1. INTRODUZIONE
  2. LEGUMI IN SVEZZAMENTO: A CHE MESE SI POSSONO PROPORRE?
  3. QUALI LEGUMI SCEGLIERE IN SVEZZAMENTO?
  4. SVEZZAMENTO E LEGUMI: COME CUCINARLI?

Introduzione

Legumi in autosvezzamento: ecco uno dei temi sui quali, quando faccio consulenza ai neo genitori, mi sento porre più domande.

Si possono proporre? Se sì, quando è il momento giusto per iniziare a portarli in tavola?

Se ti stai ponendo questi interrogativi, l’articolo di questa pagina, corredato da un indice per permetterti di scegliere, con un semplice click, quale sfaccettatura approfondire, fa per te.

Ti ricordo che, se ti interessa una visione più completa sul mondo dell’alimentazione complementare a richiesta, dal pulsante alla fine del paragrafo puoi accedere al mio videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”. 

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Legumi: a che mese si possono proporre?

I legumi in autosvezzamento si possono proporre fin dall’inizio dell’alimentazione complementare a richiesta.

Li si può quindi portare in tavola già dai sei mesi, età che, nella maggior parte dei casi, vede la maturazione dei requisiti per approcciarsi a cibi diversi dal latte materno o dalla formula.

Come specifico in questo video, la Società Italiana di Pediatria raccomanda di proporre i legumi sulla tavola del bimbo almeno quattro volte a settimana.

Fino all’anno e mezzo/due, è fondamentale decorticarli, ossia privarli della buccia.

Come mai? Per via della sua ricchezza in fibre, nutrienti che, per via della loro ridotta densità calorica, possono causare problematiche di crescita nel peso.

La buccia del legume può essere eliminata in due modi.

Si può procedere a mano o utilizzare un passaverdure.

Da evitare è il frullatore.

Quando lo si utilizza, infatti, la buccia viene sì sminuzzata, ma continua a rimanere all’interno.

Dopo aver decorticato i legumi in autosvezzamento, è cruciale soffermarsi sulle consistenze sicure.

Ottimo a tal proposito è l’hummus, ma anche il singolo legume schiacciato con la forchetta.

A partire dall’anno in poi, si può iniziare a proporre i legumi più piccoli, lenticchie in primis, interi. 

Per quelli di dimensioni maggiori, è necessario attendere attorno ai due anni e mezzo circa, quando si concretizza il completamento della dentizione.

Come già accennato, è opportuno continuare a eliminare la buccia fino a quando il bambino non ha compiuto l’anno e mezzo/i due anni. Questa regola vale ancora di più nei casi in cui si opta per l’autosvezzamento vegano o vegetariano.

legumi in autosvezzamento

Quali legumi scegliere in svezzamento?

Sono svariate le soluzioni da considerare quando si parla di legumi in autosvezzamento. Vediamone alcune assieme, con relativi benefici.

  • Ceci: fonti di vitamine del gruppo B e di grassi omega-6, possono essere presi in considerazione sia come fonte di proteine, sia come riferimento per l’ottimizzazione del fabbisogno di carboidrati;
  • fagioli: disponibili in tante varietà, sono ricchi di minerali come il potassio e il calcio e fonti di acido folico. Pure in questo caso, è degna di nota la presenza di carboidrati;
  • lenticchie: legume coltivato da tempo immemore, ha il vantaggio di essere facilmente digeribile da parte del piccolo. Ottima fonte di proteine alternativa alla carne, la lenticchia, essendo ricca di ferro non eme, la forma meno biodisponibile, dovrebbe essere portata in tavola accompagnata da un alimento fonte di vitamina C.

 

Da citare quando si parla di legumi in autosvezzamento sono altresì le fave, i fagiolini, la soia. 

In merito alle prime, si ricorda l’importanza di allertare il pediatra in caso di storia familiare caratterizzata dalla presenza di episodi di anemia emolitica, una delle manifestazioni del favismo.

Fino ad ora, non ho citato la farina di legumi, alternativa fantastica per assumerla utilizzabile, per esempio, per preparare una farinata o una frittata (nel videocorso trovi tantissime altre proposte di ricette adatte per tutte le stagioni dell’anno).

Svezzamento e legumi: come cucinarli?

Abbiamo parlato di legumi in autosvezzamento scoprendo che, decorticati, possono essere portati in tavola da subito. Vediamo ora, invece, come vanno cucinati.

I legumi secchi vanno messi in ammollo in acqua a temperatura ambiente per almeno 12 ore. L’acqua va ovviamente cambiata (un paio di volte va benissimo).

Prima di iniziare la cottura, che va effettuata in una pentola preventivamente riempita di acqua calda, vanno sciacquati in acqua fredda.

Lo step appena menzionato è nodale ai fini dell’eliminazione delle tracce di fitati, antinutrienti che riducono l’assorbimento di calcio, proteine, zinco e magnesio.

Nei frangenti in cui non si ha tanto tempo per cucinare, al bisogno possono andare bene anche i legumi precotti.

Fondamentale, però, è sceglierli in confezioni di vetro e non in lattina, in modo da ridurre le occasioni di contatto con gli interferenti endocrini.

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