''Testa piatta'' è un il nome comune per intendere le deformazioni craniche posizionali, ossia delle alterazioni della forma del cranio del bambino dovute a una posizione scorretta e mantenuta dalla sua testolina.
La Plagiocefalia è solo una delle 3 tipologie di ''testa piatta'' del neonato che sono:
1. plagiocefalia
2. brachicefalia
3.
dolicocefalia
Ognuna di esse si distingue per la tipologia di appiattimento della testa nel neonato.
Il genitore stesso, tramite un'attenta osservazione del posizionamento e del cranio del neonato, può accorgersi se la testa di suo figlio non ha più una forma uniforme e inizia ad appiattirsi.
Come è capitato più volte di sentirmi dire, la ''testa piatta'' del neonato non si risolve da sola col passare dei mesi, anzi.
E' fondamentale intervenire il prima possibile con dei trattamenti mirati per il bambino in quanto è spesso concomitante a contratture
cervicali che costringono la testa del bambino in una posizione scorretta (vedasi torcicollo
del neonato).
Inoltre, è fondamentale istruire i genitori su tutte le raccomandazioni posturali per favorire un rimodellamento cranico corretto.
Se ciò non accade, non solo la testa rischia di non migliorare adeguatamente ma rischia di peggiorare.
E' importante sapere che la testa del neonato è malleabile nei primi mesi di vita ma, via via che cresce, diventa sempre meno
modellabile andando incontro a quei processi di ossificazione che renderanno i risultati del trattamento sempre meno efficaci.
E' proprio per questa ragione che un intervento tempestivo e precoce è di vitale importanza.
La parola plagiocefalia deriva dall'unione di due termini di origine greca: "plagios" (πλάγιος), che significa "obliquo", e "chefale" (κεφαλή), che vuol dire "testa".
Quindi, il significato letterale di plagiocefalia è "testa obliqua".
Insieme alla brachicefalia,
la plagiocefalia rappresenta una delle due cause di una condizione più generale, nota come testa piatta nel neonato o sindrome della testa piatta.
La plagiocefalia è un'anormalità cranica tipica degli infanti,
caratterizzata da un appiattimento unilaterale della regione occipito-parietale della volta cranica.
In genere, la testa di un soggetto con plagiocefalia possiede la forma di un parallelogramma di tipo romboide, con diverse altre peculiarità, come: un orecchio in posizione più avanzata rispetto all'altro, un occhio più piccolo dell'altro ecc.
Molto spesso la plagiocefalia è associata a torcicollo miogeno del bambino, ossia una contrattura della regione cervicale che costringe il bambino a ruotare la testa sempre da un lato favorendo l'appiattimento della testa da quella parte.
La parola brachicefalia deriva dall'unione di due termini di origine greca: "brachys" (βρᾰχῠ́ς),
che significa "corto", e "chefale" (κεφαλή), che vuol dire "testa".
Quindi, il significato letterale di brachicefalia è "testa corta".
La brachicefalia è
un'anomalia morfologica del cranio,
tipica dei bambini piccoli, caratterizzata da un appiattimento generalizzato del compartimento occipitale (quindi posteriore) della volta
cranica.
L'appiattimento (o schiacciamento) fa sì che la testa appaia sviluppata in ampiezza e assai più corta, rispetto al normale.
La causa più comune della brachicefalia è il prolungato posizionamento supino del bambino, durante la notte e durante i sonnellini giornalieri.
Infatti, la posizione supina può comportare l'appoggio totale dell'intera regione posteriore della testa sul letto o sulla culla, in cui il bambino dorme.
Tutto ciò provoca una pressione continua ai danni della regione cranica interessata; pressione che, col tempo e a causa dell'elevata malleabilità delle ossa craniche dell'infante, può indurre una
modificazione della forma del cranio.
La brachicefalia che deriva dal prolungato posizionamento supino del bambino prende il nome di brachicefalia posizionale.
La letteratura scientifica offre ormai solide evidenze riguardo l’efficacia della Terapia Manipolativa Osteopatica (OMT) su neonato.
Sin dalla nascita è possibile intraprendere questo processo terapeutico tenendo conto che la diagnostica, ma soprattutto la cautela nelle tecniche e la scelta di approcci dolci e rassicuranti, sono alla base del principio terapeutico [1].
l’OMT (osteopathic manipulative treatment) si è rivelata efficace nella risoluzione-miglioramento di tali problematiche tramite tecniche specifiche nella regione cranio-cervicale atte a ripristinare la corretta fisiologia e movimento rachideo. [2-8]
Tali tecniche di carattere miofasciale e articolare sono rivolte alle contratture che mantengono il binomio rachide cervicale-cranio in una continua posizione asimmetrica, responsabile della conseguente plagiocefalia.
Inoltre vengono utilizzate tecniche osteopatiche dirette al cranio per favorirne il corretto rimodellamento. [9-13]
Si integrano i trattamenti con accorgimenti ai genitori al fine di stimolare la corretta mobilità tramite stimoli bilaterali di carattere visivo-uditivo e altre semplici attenzioni nel posizionamento del neonato.
Risulta chiaro che prima si interviene e più rapidi saranno i risultati ottenuti.
Asimmetrie cervicali spesso dovute alla contrattura-retrazione del muscolo SCOM (ma non solo) sono comuni in numerosi neonati.
Tramite la manipolazione delle strutture muscolo-scheletriche cervicali sono stati osservati ottimi risultati sia per quanto riguarda il range di movimento, sia a livello posizionale, sia a livello preventivo riguardo una possibile plagiocefalia posizionale secondaria. [2,5,10]