Pappe in svezzamento: guida ai pro e ai contro

Pappe in svezzamento: guida ai pro e ai contro

  1. INTRODUZIONE

  2. PAPPE PER BAMBINI: PERCHÉ EVITARLE

  3. I CONTRO DELLE PAPPE AI NEONATI

  4. PAPPE AI BIMBI: ALTRI SVANTAGGI E COME SOSTITUIRLE

Introduzione

Non si contano i neo genitori che, quando il loro bimbo ha 2 – 3 mesi, iniziano a interrogarsi sui pro e sui e sui contro delle pappe in svezzamento.

Essendo l’argomento molto richiesto anche in consulenza, ho preparato il contenuto che puoi leggere nelle prossime righe.

Ho deciso di inserire anche un indice così che tu possa, se lo vuoi, approfondire in maniera specifica le sfaccettature del tema semplicemente cliccando sui titoli dei paragrafi.

Per una visione completa ed esaustiva sull’alimentazione complementare, hai a disposizione, accessibile tramite il pulsante alla fine del paragrafo, il mio videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”. 

Per ulteriori aggiornamenti e contenuti sul benessere del tuo piccolo, puoi dare un’occhiata al profilo Instagram @drsilva.com_official.

Pappe per bambini: perché evitarle

Quando i neo genitori che mi contattano mi fanno domande sui primi cibi da proporre dopo i mesi di allattamento esclusivo, misto o con la formula, sconsiglio le pappe in svezzamento. Come mai?

In questo articolo incentrato sulla storia dello svezzamento, ho specificato che i prodotti di baby food hanno iniziato, attorno agli anni ‘60, a essere offerti a partire dai 2 – 3 mesi, con l’obiettivo di eradicare il vizio del latte materno. 

All’età appena menzionata, ma anche quando ha 4 – 5 mesi, il neonato non è pronto ad approcciarsi ad alimenti differenti dal latte di mamma o da quello formulato. 

Come sottolineo in questo video, nel momento in cui si aspetta la maturazione delle competenze psicofisiche per l’avvio dell’alimentazione complementare – le trovi in questo articolo il ricorso alle pappe in svezzamento è sostanzialmente inutile, in quanto il piccolo sa già gestire consistenze diverse.

Sceglierle e proporle può anzi implicare degli svantaggi.

Vediamo quali sono nel prossimo paragrafo.

pappe in svezzamento

I contro delle pappe ai neonati

Le pappe in svezzamento e gli omogeneizzati hanno, come poco fa accennato, diversi contro. 

Non aiutano il piccolo nello sviluppo di corrette abilità masticatorie.

Quando si opta per l’autosvezzamento, la proposta di cibi solidi con consistenze e tagli sicuri consente di concretizzare quello che, a ragione, può essere definito un allenamento dei muscoli della lingua e della bocca.

Sviluppo dei denti, della mandibola, dei processi del linguaggio e di tutto quello che concerne la gestione della respirazione: ecco alcuni aspetti della crescita che possono rivelarsi più agevoli nel momento in cui, fin da subito, si opta per alimenti con consistenze solide o disomogenee e non per le pappe in svezzamento e gli omogeneizzati.

Quando si parla degli ultimi, va sottolineata una problematica non da poco. Quale di preciso? A causa delle procedure di sterilizzazione, si ha a che fare con la neutralizzazione di molti nutrienti, vitamine in primo luogo.

Un contro da conoscere quando si parla di pappe in svezzamento riguarda la paura dell’inserimento di cibi solidi. 

I genitori che la vivono – spoiler: si può gestire con i giusti accorgimenti – e che pensano, per questo, di proporre alimenti privi di consistenza, posticipano il problema.

Agendo in questo modo, protraggono lo spegnimento del GAG Reflex.

Come ho ricordato in questo articolo dedicato alle paure e ai falsi miti in autosvezzamento, il riflesso faringeo, che spaventa molto, ha un fine protettivo.

Diverso dal soffocamento, prevede che un cibo che per il piccolo è troppo grosso, se non masticato adeguatamente, provochi un riflesso di vomito e la chiusura della faringe.

Il cucciolo, in questo modo, ha la possibilità di completare il processo di masticazione, evitando che l’alimento prenda una strada diversa da quella fisiologica.

Proponendo pappe in svezzamento, lo spegnimento del GAG Reflex viene procrastinato.

Il riflesso è molto forte dai 6 agli 8 mesi ma, generalmente, sparisce prima dei 9. Importante a tal proposito è, come già accennato, cercare di abituare fin da subito il bambino a consistenze solide.

Avere paura del soffocamento è naturale ma, come ho accennato sopra, la situazione si può gestire e non lo si fa certo con omogeneizzati e pappe.

Bisogna agire di prevenzione sia primaria, con consistenze e tagli sicuri, sia secondaria, apprendendo le manovre di disostruzione pediatrica e supervisionando ogni singolo pasto del bambino.

Gli svantaggi riguardanti le pappe in svezzamento sono molti altri!

Rammento altresì che, partendo con consistenze troppo morbide, il bimbo, che di fatto succhia e non mastica, farà molta più fatica a leggere il proprio senso di sazietà.

Il risultato? Un rischio maggiore di avere a che fare con quadri di ipernutrizione del neonato.

Pappe ai bimbi: altri svantaggi e come sostituirle

Quanto ho appena specificato in merito alle pappe in svezzamento è valido anche per quelle fatte in casa.

Se troppo morbide, esattamente come i prodotti di baby food reperibili sugli scaffali della GDO non aiutano il bambino a imparare a masticare.

Sottolineo inoltre che non danno modo al neonato di vivere un’esperienza tattile completa e soddisfacente (l’approccio con il cibo, infatti, non riguarda solo il senso del gusto).

Come le si può sostituire?

I genitori propensi allo svezzamento morbido, possono portare in tavola una zucchina schiacciata con una posata al posto di una frullata.

La consistenza non è solida, ma sufficientemente disomogenea da permettere al bambino di allenare le corrette modalità di masticazione.

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