Paracapezzoli: cosa sono, a cosa servono, come toglierli
Introduzione
Paracapezzoli: attorno a questo termine tecnico, ruotano tantissime tra le domande che mi pongono le neomamme che allattano.
Cosa sono? A cosa servono? Come si scelgono? Come si mettono e, soprattutto, cosa bisogna fare per toglierli?: se ti stai ponendo queste domande, l’articolo qui sotto è stato preparato proprio per aiutarti.
Per uno sguardo più completo sul mondo dell’allattamento al seno e su come gestire al meglio questo straordinario percorso, ti invito a dare un’occhiata al mio videocorso “Al Profumo di Latte” (è accessibile cliccando sul pulsante alla fine del paragrafo).
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Cosa sono e a cosa servono i paracapezzoli
I paracapezzoli sono dispositivi con una forma affine a quella del capezzolo materno.
Possono essere di diversi materiali, per esempio di silicone o di caucciù.
Servono ad agevolare la suzione del seno da parte del neonato.
Vanno applicati sul capezzolo prima dell’inizio della poppata e tolti alla fine.
Come sottolinea in questo articolo il Dottor Matteo Silva, osteopata neonatale, non causano assolutamente le coliche gassose (che sono provocate da altri fattori).
Il loro utilizzo non deve essere frutto del fai da te, ma del consiglio di figure esperte come l’ostetrica e la consulente dell’allattamento.
Tra le indicazioni per il ricorso ai paracapezzoli – che deve essere temporaneo – troviamo le ragadi gravi, ma anche i capezzoli piatti e i frangenti in cui il cucciolo appena nato, pur provando ad attaccarsi, non riesce e scivola via.

Come sceglierli
A questo punto, ti starai senza dubbio chiedendo, qualora dovessi ricevere dall’ostetrica che ti sta seguendo o da una consulente dell’allattamento, come scegliere i paracapezzoli.
Ti do una buona notizia: dal punto di vista della misura, le alternative disponibili sono due.
Si tratta della taglia piccola e di quella che, invece, è perfetta per chi ha un seno di dimensioni importanti.
Un consiglio per trovare la soluzione migliore per le proprie esigenze? Misurare il capezzolo.
Come farlo? Prendendo un metro a nastro e misurando il diametro del capezzolo stesso (devi partire dalla base e andare verso il centro).
Quando ci si chiede come scegliere i paracapezzoli, bisogna soffermarsi pure sulla forma.
Anche in questo caso, le opzioni tra cui scegliere non mancano.
Sul mercato è possibile trovare paracapezzoli di ogni forma – rotondeggianti, appuntiti e non solo – e lunghezza.
Come metterli
Mettere i paracapezzoli è semplicissimo.
Devi partire prendendo le alette laterali di ogni dispositivo e aprirle il più possibile (un po’ come se dovessi rovesciarle all’indietro).
A questo punto, basta appoggiare la punta del singolo paracapezzolo sul seno, avendo cura che aderisca bene.
Per far sì che l’aderenza sia perfetta, puoi lasciare i paracapezzoli a bagno nell’acqua a temperatura tiepida per pochi minuti prima di metterli.
Come sterilizzarli
Sapere come sterilizzare i paracapezzoli è cruciale per il benessere del proprio bimbo.
Premettendo l’importanza di tenerli, quando non li si utilizza, nella loro confezione, ricordo che, per igienizzarli dopo l’uso, è sufficiente metterli a bagno in una ciotola piena d’acqua e avviare il microonde per cinque minuti.
Dopo averli sterilizzati, accertati sempre che siano integri.
I paracapezzoli d'argento servono davvero contro le ragadi?
Una parentesi a parte va dedicata ai paracapezzoli d’argento.
Sono tantissime le mamme che se li sentono consigliare per prevenire le ragadi o per guarirle quando si presentano.
Sono utili o no?
In alcuni casi, l’argento può avere efficacia cicatrizzante, ma estremamente blanda.
Su suoi effettivi benefici a tal proposito, la comunità scientifica non si è espressa ufficialmente né a favore, né contro.
Una cosa certa però c’è: se si ha a che fare con le ragadi, tenere i paracapezzoli d’argento impedisce alla pelle del seno, dove è presente una ferita, di respirare.
La cosa migliore da fare, come ricordo nel video qui sotto, è lasciare il seno libero.
Come si tolgono i paracapezzoli
Quasi ogni giorno, entro in contatto, durante le consulenze dal vivo e online, con mamme che mi riportano la frase “Non riesco ad allattare senza paracapezzoli, ma il mio desiderio è di toglierli”.
Si può fare? Assolutamente sì, ma procedendo in maniera graduale.
Sempre con l’aiuto di una figura professionale esperta, si può provare una prima poppata senza usare i paracapezzoli.
Essenziale è scegliere una posizione che favorisca l’attacco profondo (ottima a tal proposito è la posizione del biological nurturing).
In occasione della poppata successiva, i paracapezzoli si possono rimettere, continuando ad alternare il loro utilizzo e il seno.
Se la mamma è abituata a usare i paracapezzoli perché il neonato ha difficoltà ad aprire la bocca e ad attaccarsi al seno, oltre al supporto dell’ostetrica è essenziale quello dell’osteopata neonatale.
Trattando la muscolatura della bocca, ma anche quella del collo, questo professionista è il punto di riferimento giusto per migliorare la qualità dell’attacco e per permettere, di conseguenza, alla mamma di dire addio al dolore durante la poppata.