Introduzione
Parmigiano nella pappa del neonato: sì o no?
Ecco una domanda che mi viene posta molto spesso dai neo genitori che vogliono approcciarsi con consapevolezza al mondo dell’alimentazione complementare a richiesta.
In questo articolo, preceduto da un indice inserito con lo scopo di aiutarti ad approfondire gli aspetti che più ti interessano, troverai tutte le risposte in merito.
Per un percorso più completo, ti invito a scoprire il videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress”, che ho curato personalmente e che puoi trovare cliccando sul pulsante alla fine del paragrafo.
Se vuoi, puoi anche fare un giro su Instagram sul profilo @drsilva.com_official, altro utile punto di riferimento per stare al passo con gli aggiornamenti sul benessere del tuo piccolo.
Parmigiano ai neonati: cosa fare?
Come specifico nel video accessibile qui, quando ci si chiede se includere o meno il parmigiano nella pappa del neonato c’è solo una risposta: dipende!
Se lo si chiama in causa come fonte di proteine e se si rispettano le linee guida per la proposta di piatti bilanciati in autosvezzamento, proponendo i formaggi massimo 2 volte alla settimana, non c’è nessun problema.
Nei frangenti in cui, invece, lo si aggiunge a una prima fonte di protidi, dai legumi, alla carne, fino alle uova, allora si può parlare di ridondanza.
Per aiutarti a capire meglio, ecco degli esempi concreti (nel videocorso puoi trovarne diversi per portare in tavola un menù equilibrato in tutte le stagioni).
Il risotto alla zucca con la spolverata di parmigiano è un piatto bilanciato perfetto.
Il riso fornisce carboidrati, la zucca fibre, il parmigiano, invece, garantisce l’apporto di proteine.
Differente è il caso della pasta al ragù (anche vegetale).
Con l’aggiunta del parmigiano, si portano in tavola durante il pasto del piccolo due fonti proteiche, approccio da evitare.

Quanto parmigiano mettere nella pappa del neonato?
Parliamo ora di dosi: quanto parmigiano andrebbe messo nella pappa del neonato?
Il cucchiaino da caffè, che corrisponde a circa 5 grammi, è il dosaggio ideale.
Fondamentale è rispettarlo e seguire le indicazioni esplicitate nel paragrafo precedente in quanto, nei più piccoli, il sovraccarico di proteine può causare problemi ai reni.
Da non dimenticare è poi che, come ho ricordato anche in questo articolo, il parmigiano contiene sale.
L’utilizzo del sale in autosvezzamento deve essere guidato dai fari della moderazione e del buonsenso, motivo per cui è importantissimo non abusare del parmigiano quando si cucina per il proprio bimbo e per tutto il resto della famiglia.
Parmigiano al neonato: come scegliere la stagionatura
Dall’altro, invece, è importante sottolineare che, con il prolungamento dei tempi di stagionatura, diminuisce progressivamente il livello di lattosio.
L’allergia al disaccaride in questione, diversa dall’intolleranza, può palesarsi già dai primi anni di vita.
In alcuni casi, quando il bimbo ne ha 5 – 6, può presentarsi una regressione.
L’intolleranza, che come ho specificato in questo articolo non impatta sul sistema immunitario, si manifesta più avanti.
Dal punto di vista scientifico, è quindi improprio parlare di quadri di intolleranza al lattosio nel neonato.
Discutere dei benefici delle lunghe stagionature quando si parla di parmigiano nella pappa del neonato vuol dire, per forza di cose, chiamare in causa la cristallizzazione.
Questo processo prevede innanzitutto la scissione delle proteine del latte, con gli amminoacidi che le compongono che vanno, in parte, a formare delle strutture cristalline.
Grazie a quanto appena descritto, che avviene anche in virtù dell’intervento dei medesimi microrganismi coinvolti nel percorso di stagionatura, risulta più agevole, per lo stomaco del piccolo, digerire le proteine che, come sopra specificato, sono state interessate da una parziale scissione.

Pappa del neonato con parmigiano: altri consigli
L’aggiunta di parmigiano nella pappa del neonato è legata, come abbiamo appena visto, al buonsenso nella gestione delle fonti proteiche proposte in autosvezzamento.
Oltre alle accortezze sopra menzionate e relative ai mesi di stagionatura, esistono altri consigli che è bene prendere in considerazione per l’acquisto?
Assolutamente sì! Se possibile, è il caso di focalizzarsi verso il Parmigiano Reggiano DOP.
Privo di lattosio come specificato nella dicitura regolamentare autorizzata nel 2016 dal Ministero della Salute, ha l’oggettivo pro di non contenere conservanti artificiali.