Parto Cesareo: Guida completa a cura dell’Ostetrica
Indice
- Parto cesareo: generalità
- che cosa sono il parto e il taglio cesareo
- come viene eseguito il taglio cesareo
- quali sonoi tipi di tagli cesareo
- quando è indicato fare un taglio cesareo
- cosa succede dopo il taglio cesareo e l’intervento
- come comportarsi a casa dopo un taglio cesareo
- rischi e complicanze del taglio cesareo
- è possibile partorire naturalmente dopo un taglio cesareo (VBAC)?
- come prepararsi al parto
Parto cesareo: video completo e introduzione
Insieme a Maria Chiara Alvisi – Ostetrica – abbiamo registrato un approfondito video YouTube che ti spiega il Parto cesareo in tutte le sue sfaccettature.
Il taglio cesareo (o parto cesareo) è un intervento chirurgico vero e proprio, che ha lo scopo di far nascere il feto attraverso la parete addominale, praticando un’incisione a livello della parete uterina, definita laparotomia.
Il taglio cesareo può essere elettivo, iterativo, d’urgenza o d’emergenza: sono diverse le condizioni per cui è indicata la nascita tramite taglio cesareo, piuttosto che per via vaginale; è necessaria l’anestesia per far sì che l’intervento possa avvenire e può essere spinale, epidurale o generale.
In questo articolo si cercherà di trattare in maniera esaustiva tutti questi temi.
Che cosa sono il parto e il taglio cesareo

Come già accennato, il taglio cesareo è un intervento chirurgico con lo scopo di estrarre il feto attraverso la parete addominale della mamma, tramite un’incisione sulla parete uterina.
Si esegue questo tipo di intervento quando vi è una controindicazione al parto per via vaginale.
L’incisione viene praticata nella regione sovrapubica; generalmente è trasversale, ma in casi particolari può essere anche effettuata longitudinalmente sopra il pube.
La parola cesareo deriva dai tempi di Giulio Cesare, che, secondo una leggenda, sarebbe nato proprio in questo modo.
Un’altra teoria invece sostiene che il termine derivi dal latino “Lex Caesarea” (dal latino “caedo”, cioè “taglio”), secondo la quale tutte le donne morte durante la gravidanza dovessero essere sottoposte a taglio cesareo per cercare di salvare il bambino e quindi battezzarlo.
Come viene eseguito il taglio cesareo

Previa somministrazione di anestetico, il ginecologo incide la parete addominale fino a raggiungere la parete uterina, a seguito della quale avverrà l’estrazione del feto.
Generalmente, l’anestesia di elezione è l’anestesia spinale, grazie alla quale la donna rimane cosciente e potrà vedere immediatamente il suo bambino appena nato, se le circostanze lo permettono.
La durata dell’intervento è di circa 45-60 minuti e si svolge ovviamente in sala operatoria, in condizioni di sterilità.
Prima dell’intervento, la paziente deve essere preparata eseguendo la tricotomia a livello pubico e posizionando il catetere vescicale a permanenza, in quanto la donna perderà momentaneamente la sensibilità dal tronco in giù, ma anche per evitare una lacerazione vescicale durante l’intervento: è importante che la vescica sia vuota.
Prima dell’incisione, la cute della paziente viene adeguatamente e abbondantemente disinfettata ed è a questo punto che si procede con l’incisione dei vari strati, se la paziente è adeguatamente anestetizzata.
Per l’intervento, in sala operatoria è presente un’equipe multidisciplinare, composta da ginecologi, ostetriche, neonatologi, infermiere della nursery, anestesisti e oss.
Quali sono i tipi di taglio cesareo

Il taglio cesareo può essere:
- Elettivo: significa che l’intervento è stato programmato per tempo circa al termine della gravidanza per differenti condizioni che non permettono il parto per via vaginale.
L’esempio più eclatante è quando il feto si trova in presentazione podalica.
Quindi vi è una data già prestabilita, in cui avverrà la nascita del proprio bambino, salvo imprevisti.
- Iterativo: si parla di taglio cesareo iterativo quando la donna, che ha già subito un taglio cesareo, si sottopone nuovamente a tale procedura, programmandola.
In generale, per chi ha già subito questo tipo di intervento, si discute sulla modalità del parto già durante la gravidanza. La donna può scegliere se provare a partorire naturalmente oppure rifiutarsi.
Questa discussione vale per chi ha subito solo un taglio cesareo.
Mentre per chi si è sottoposto all’intervento due o più volte, il parto naturale non è indicato.
- D’urgenza: è il taglio cesareo che si verifica in codice verde/giallo, per cui le condizioni cliniche materne o fetali richiedono un espletamento del parto anticipato o risultano compromesse e quindi richiedono un espletamento del parto rapido.
Un esempio è il caso del taglio cesareo in travaglio.
- D’emergenza: è il taglio cesareo in codice rosso, ovvero vi è un immediato pericolo di vita per la donna o per il bambino.
Un esempio è il distacco intempestivo di placenta.
Quando è indicato fare un parto e taglio cesareo
L’indicazione al taglio cesareo può rendersi manifesta sia all’inizio della gravidanza oppure solo quando il travaglio è già in atto.
In ogni caso, le principali indicazione al taglio cesareo sono:
- Presentazione podalica;
- Pregresso taglio cesareo;
- Placenta previa;
- Gravidanza gemellare, con primo gemello podalico;
- Sospetta macrosomia fetale;
- Distacco di placenta;
- Prolasso di funicolo;
- Fallimento induzione;
- Presenza di miomi uterini importanti;
- Anomalie del battito cardiaco fetale;
- Preclampsia/eclampsia;
- Rottura d’utero;
- Malposizione/malpresentazione fetale;
- Patologie fetali.
Cosa succede dopo il taglio cesareo e l'intervento

Al termine dell’intervento, la paziente verrà tenuta in osservazione in sala parto per circa due ore, in cui sarà sottoposta ai controlli di routine (monitoraggio parametri vitali, controllo del fondo uterino, delle perdite ematiche, della minzione e della ferita laparotomica).
Verrà rispettato un periodo di digiuno in base al tipo di anestesia eseguita e le verrà somministrata una terapia antalgica su indicazione medica, per il controllo del dolore post operatorio.
La ripresa della mobilizzazione è un po’ più lenta rispetto a quella del parto naturale; in generale prima la donna si mobilizza, più rapida sarà la ripresa.
Se non ci sono state particolari complicanze, una volta uscita dalla sala operatoria, alla donna è proposto il bonding e di conseguenza anche il primo attacco al seno, per favorire l’inizio dell’allattamento.
La degenza generalmente dura circa 3 giorni, se il decorso post operatorio è regolare.
Come comportarsi a casa dopo un taglio cesareo
La ripresa post operatoria avverrà in maniera graduale: i primi giorni saranno necessari gli antidolorifici per contrastare il dolore dato dalla ferita laparotomica, ma con il passare del tempo anche questi si affievoliranno.
È importante che la ferita laparotomica sia tenuta asciutta e pulita per evitare infezioni, quindi segnalare al medico se dovesse essere osservata fuoriuscita di liquido simile a pus, rossore, gonfiore e dolore in sede.
Inoltre si ribadisce l’importanza della mobilizzazione precoce, che riduce il rischio di trombosi, fattore di rischio dopo un intervento chirurgico.
Non è necessario l’utilizzo di pancere, in quanto questo genere di presidi ostacola la ripresa dei muscoli addominali.
Come per il parto naturale, anche dopo il taglio cesareo sarà necessario eseguire una visita post partum dopo circa 4-6 settimane dal parto per una valutazione d’insieme da parte del curante.
In questa occasione si potrà parlare di ripresa dei rapporti sessuali ed eventualmente anche di contraccezione.
Rischi e complicazioni del taglio cesareo
Come tutti gli interventi chirurgici, anche il taglio cesareo non è esente da rischi o complicanze.
Le principali sono:
- Perdite ematica più abbondante;
- Infezione della ferita laparotomica;
- Infezione della cavità uterina;
- Lesione vescicale;
- Aumentato rischio di trombosi;
- Ripresa più lenta;
- Aumentato rischio di rottura d’utero nelle gravidanze successive;
- Possibile adattamento difficoltoso del neonato.
E' possibile partorire naturalmente dopo un taglio cesareo (VBAC)?
Come già anticipato, se la donna ha subito solo una volta l’intervento, la possibilità di partorire naturalmente dopo taglio cesareo c’è; ovviamente non devono subentrate altre complicanze e la donna deve essere consenziente.
Si definisce travaglio di prova, il travaglio dopo taglio cesareo.
Già in gravidanza, l’ostetrica e il ginecologo discutono con la donna circa la modalità del parto e gli eventuali rischi di un parto successivo a taglio cesareo: vi è un aumento, anche se esiguo, di rottura d’utero, in quanto è stato eseguito un taglio sulla parete uterina.
La donna verrà quindi informata e sarà lei a decidere se firmare il consenso o meno al travaglio di prova.
Essendo un travaglio a rischio, la donna e il feto verranno monitorati per tutta la durata del travaglio e la sala operatoria deve essere prontamente disponibile per qualsiasi evenienza.
La percentuale di successo è molto alta: si attesta a circa l’80% secondo le ultime linee guida.
Come prepararsi al parto
Un valido strumento per arrivare preparate al parto è la possibilità di frequentare un corso di preparazione alla nascita: può essere un modo per confrontarsi con diversi professionisti (ostetriche, ginecologi, psicologi, pediatri, anestesisti), ma anche un’occasione per conoscere nuove mamme in attesa con cui condividere questo percorso.
Il corso preparto può essere organizzato sia nelle strutture ospedaliere, ma anche nei consultori familiari, nei centri medici privati e a domicilio.