Primi cibi per lo svezzamento: quali sono?
Introduzione
Primi cibi per lo svezzamento: quali sono? Ecco un interrogativo che fa parte della vita di tutti i neo genitori.
In questo articolo, cercherò di rispondere focalizzandomi in particolare sulle differenze specifiche che caratterizzano i primi piatti per bambini in caso di svezzamento tradizionale e se si sceglie l’autosvezzamento.
Per maggiori informazioni sulla seconda opzione, conosciuta anche con l’espressione alimentazione complementare a richiesta, ti invito a scoprire il mio videocorso “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress” che trovi alla fine del paragrafo.
Se vuoi, puoi anche fare un giro su Instagram sul profilo @drisilva.com_official.
Ora non mi resta che invitarti a proseguire nella lettura del contenuto, che ho corredato con un indice per darti modo di approfondire le sfaccettature del tema che più ti interessano.
Svezzamento classico: cosa prevede lo schema?
Quali sono i primi cibi per lo svezzamento in caso di scelta dell’approccio classico?
Una volta acquisite le competenze psicofisiche necessarie per approcciarsi ad alimenti diversi dal latte materno o formulato – le ho elencate qui – nello svezzamento tradizionale il bambino viene nutrito con pappe a base di brodo vegetale, preparato quasi sempre con carota, zucchina e patata, e creme di mais e tapioca, semolino o riso.
Per la quota proteica si ricorre all’omogeneizzato di carne, quasi sempre a base di manzo, pollo o vitello.
Il pesce, proposto, nei primi momenti, sotto forma di omogeneizzato, viene generalmente proposto durante i pasti del cucciolo verso i 7 mesi.
A 10 mesi circa, si introduce la carne cotta al vapore e frullata.
I primi cibi svezzamento 6 mesi sono spesso portati in tavola dopo aver aggiunto il parmigiano.
Questo, come ho avuto modo di ricordare nell’articolo che puoi leggere qui, rappresenta un problema per quanto riguarda la gestione delle dosi di sale.
Tornando un attimo con il focus sulle fonti di carboidrati, ricordo che, gradualmente, dopo le creme si passa alla pastina, generalmente attorno ai 7 mesi.
Si parte con la sabbiolina arrivando, quando il cucciolo ha circa dodici mesi, a proporre orzo e farro.
Per quanto riguarda le fonti di lipidi, la principale è l’olio extra vergine d’oliva, che viene aggiunto fin da subito alle pappe.

Primi alimenti per lo svezzamento: la frutta e i cronoinserimenti
Quando si parla dei primi cibi per lo svezzamento e ci si focalizza in particolare sulla frutta, nel caso dello schema tradizionale si sente quasi sempre parlare di inizio con la mela e con la pera.
Come sottolineo chiaramente nel videocorso, non è necessario partire per forza con questi frutti, soprattutto se non sono di stagione.
La stagionalità degli alimenti di origine vegetale proposti al piccolo è importantissima e vale sia per la frutta, sia per la verdura.
Un’altra parentesi fondamentale da aprire nel momento in cui si discute dei primi cibi per lo svezzamento classico riguarda i cronoinserimenti.
Alimenti allergizzanti come le fragole, i legumi, proposti nello svezzamento tradizionale partendo con le lenticchie decorticate attorno agli 8 mesi, e l’uovo, vengono introdotti più avanti e non sono compresi nello schema dello svezzamento a 6 mesi.
Per capire meglio, facciamo l’esempio concreto dell’uovo.
Lo svezzamento classico ne raccomanda l’introduzione attorno agli 8 mesi, cominciando con il tuorlo.
L’albume, invece, viene proposto quando il piccolo compie 12 mesi.
Le evidenze scientifiche emerse nel corso degli ultimi anni hanno permesso di capire che, nei casi in cui il piccolo è sano, non ha senso introdurre tardivamente determinati alimenti per prevenire le allergie.
In merito al glutine, ricordo che, secondo le linee guida dell’ESPGHAN, è importante non introdurlo né troppo presto, prima dei quattro mesi, né troppo tardi, dopo i sette.
Essenziale, ai fini della prevenzione della celiachia, è andare per gradi, proponendolo, in occasione dei pasti, quando il cucciolo è ancora allattato.

Primi cibi solidi: quali somministrare?
Nei paragrafi precedenti, abbiamo parlato dei primi cibi per lo svezzamento con schema tradizionale.
Quali sono, invece, i primi cibi solidi da proporre quando si fa autosvezzamento (in questo articolo ho approfondito le differenze rispetto allo svezzamento classico)?
Prima di entrare nel vivo dell’elenco, è bene essere consapevoli dell’esistenza di alcuni alimenti che è fondamentale non offrire al cucciolo. Quali sono? Ecco l’elenco:
- Miele: prima dei 12 mesi non va mai offerto per via del rischio di botulismo. Successivamente, invece, va evitato in quanto, fino ai due anni, non bisogna assumere zuccheri semplici (raccomandazione degli esperti dell’OMS);
- funghi, vietati fino ai 12 anni sia raccolti, sia coltivati;
- zucchero: in questo caso, è particolarmente importante fare attenzione a diciture come quelle presenti sui succhi. L’espressione “contiene solo zuccheri naturali della frutta” vuol dire che il nutriente è comunque presente, anche se non si tratta di zucchero aggiunto;
- alcol: dato che non evapora completamente, è essenziale non utilizzarlo mai per insaporire piatti come i risotti;
- latte vaccino, da non somministrare fino ai 12 mesi. Per il primo anno, non va assolutamente impiegato come bevanda principale;
- sale aggiunto.
Chiarito questo aspetto e presupponendo, da parte dei genitori, l’attenzione a una dieta sana e la consapevolezza in merito alla composizione di un piatto bilanciato, non ci sono vincoli stringenti.
Ovviamente in tutto questo non vanno dimenticati i tagli sicuri – nel videocorso trovi l’atlante dettagliato – e le consistenze giuste (i cibi solidi proposti al cucciolo devono essere agevoli da schiacciare con i polpastrelli o superare la prova “lingua – palato”).
Si parte con piccoli assaggi durante i pasti del resto della famiglia.
Non importa se si comincia con un fusillo o un pezzetto di broccolo cotto.
Con il tempo e con l’acquisizione di una maggior confidenza da parte del cucciolo, sarà possibile aumentare le quantità fino ad arrivare a un pasto completo dal punto di vista nutrizionale.