Quando si partorisce si fa la cacca?
Introduzione
I dubbi che affollano la mente di una donna in gravidanza, specialmente se si tratta della prima, sono numerosi.
Le mamme in dolce attesa che mi contattano per le consulenze mi chiedono spesso, per esempio, se quando si partorisce si fa la cacca.
Si tratta di un interrogativo legato a un aspetto estremamente delicato, motivo per cui ho deciso di creare un contenuto specifico per aiutarti a capire qualcosa di più.
Ho inserito anche un indice per rendere la tua lettura più semplice.
Ti interessa una determinata sfaccettatura del tema?
Per approfondirla, devi solo cliccare sul titolo del paragrafo dedicato.
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Si può fare la cacca durante il parto?
Come sottolineo in questo video, per dare una risposta tecnica e consapevole alla domanda “Quando si partorisce si fa la cacca?” è necessario fare un piccolo viaggio indietro nel tempo.
Fino a una ventina d’anni fa, era routine fare un clistere alle donne che giungevano in ospedale con il travaglio in corso.
Lo scopo era ovviamente quello di liberare l’intestino in vista della nascita del bimbo.
La situazione, nel 2023, è per fortuna molto diversa.
A tal proposito, è il caso di citare la tappa del 1985, anno in cui, in occasione dei lavori di un convegno organizzato a Fortaleza, l’OMS ha elaborato le 15 raccomandazioni per la nascita(valide ancora oggi).
Viene citata anche la pratica del clistere preparto, per la quale si parla di assenza di indicazioni (lo stesso vale per la rasatura del pube).
Rammento infatti che, oltre a non essere affatto piacevole, il clistere preparto non è neppure utile.
Per quale motivo?
Per il fatto che, passando lungo il canale del parto, il cucciolo si appoggia posteriormente all’intestino.
Se è pieno, procede a svuotarlo meccanicamente.
Questo processo è alla base del cosiddetto riflesso di Ferguson.
Quando lo si chiama in causa, si inquadra un riflesso a feedback positivo – ciò vuol dire che si ha a che fare con un quadro in cui le risposte rafforzano lo stimolo e riflesso continua ad amplificarsi fino a quando non interviene un fattore terzo a fermarlo – innescato dai movimenti del neonato.
L’impatto di tutto ciò riguarda, oltre alle pareti dell’utero, pure l’ampolla rettale, il che porta all’insorgenza di stimoli di defecazione.
Quindi sì, è probabile che, nel corso della fase espulsiva, una donna si scarichi durante il parto.
Attenzione, però: non è una certezza per tutte le mamme!
Può capitare, infatti, di iniziare il travaglio con l’intestino vuoto.
Si tratta di un’evenienza comune in quanto, nella fase dei prodromi, l’intestino può attivarsi e scaricarsi più volte nel corso della medesima giornata.
In questi frangenti, non è detto che, per forza, una mamma faccia la cacca nel corso del parto.

Il ruolo dei muscoli
Nel momento in cui ci si domanda se quando si partorisce si fa la cacca, è in ogni caso utile fare presente che, durante il travaglio, la mamma usa gli stessi muscoli addominali e intercostali chiamati all’azione durante i movimenti dell’intestino.
Ciò implica che, se sono presenti feci nella parte finale dell’intestino crasso, il colon sigmoideo, può avvenire la loro espulsione in corso di travaglio.
Svuotare l’intestino prima del parto: si può richiedere un clistere?
Chiarito il fatto che sì, in alcuni casi quando si partorisce si fa la cacca, è bene sottolineare che molte donne vivono tale evenienza con grande disagio.
Nei casi in cui la mamma ha l’intestino un po’ lento, è possibile richiedere un clistere sia all’inizio del travaglio, sia quando quest’ultimo è in corso.
Questa opzione può indubbiamente aiutare la donna a sentirsi a proprio agio, ma non va vista come un approccio routinario.
La cosa migliore da fare è confrontarsi sempre con la propria ostetrica di fiducia, in modo da personalizzare ogni singolo step.

Quando si partorisce si fa anche la cacca: perché non bisogna preoccuparsi
Come abbiamo appena visto, quando si partorisce si fa la cacca, ma può anche capitare che non succeda.
Nel caso in cui dovesse accadere, non c’è ragione di preoccuparsi.
Le ostetriche sono preparate a gestire questa evenienza, a prescindere dal luogo in cui la mamma partorisce.
Lei, dal canto suo, non deve allarmarsi ma concentrarsi sui segnali che il corpo manda durante il travaglio.