Quando si scopre il sesso del bambino?

Quando si scopre il sesso del bambino nella pancia?

  1. INTRODUZIONE
  2. COME SAPERE SE SI ASPETTA UN MASCHIO O UNA FEMMINA
  3. COSA SI PUÒ VEDERE CON L’ECOGRAFIA MORFOLOGICA

Introduzione

Quando si scopre il sesso del bambino? Se ti stai ponendo questa domanda vuol dire che, quasi sicuramente, hai ancora addosso l’adrenalina e la gioia del test positivo. Scoprire se si aspetta un bimbo o una bimba è un momento di grande emozione, soprattutto se ci sono altri bambini in famiglia.

Se ti stai chiedendo quando è possibile chiarire le idee in merito, questo contenuto fa per te.

Come puoi vedere, prima dell’articolo è presente un indice.

Grazie ad esso, se vorrai, potrai approfondire le sfaccettature dell’argomento che più ti interessano.

Non dovrai fare altro che cliccare sul titolo del paragrafo corrispondente.

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Adesso non mi resta che invitarti a seguirmi nelle prossime righe, dove parlerò di un tema molto caro a qualsiasi futura mamma.

Se ti interessano consigli più completi su come vivere in serenità il viaggio verso il parto, puoi scoprire il videocorso verticale e pratico che ho curato (è accessibile alla fine del paragrafo).

Come sapere se si aspetta un maschio o una femmina

All’inizio di questo video, sottolineo che la risposta alla domanda “Quando si scopre il sesso del bambino?” dipende da un fattore innanzitutto: la scelta della coppia genitoriale.

Il metodo più precoce per sapere se si è in attesa di un maschio o di una femmina è l’analisi del DNA fetale da sangue venoso materno.

L’esame in questione, totalmente privo di invasività, viene effettuato, nei casi in cui i futuri genitori lo desiderano, all’undicesima settimana circa.

Perché si può parlare di DNA del feto nel sangue materno?

Per via di un fenomeno fisiologico che vede lo sfaldamento delle cellule placentari.

Da questo processo deriva l’ingresso di frammenti del DNA del cucciolo nel circolo ematico della mamma.

Partendo dalla componente plasmatica, l’operatore di laboratorio isola il DNA fetale libero e lo analizza, ricavando il corredo cromosomico del cucciolo che sta crescendo nell’utero della mamma.

La procedura, che parte con un prelievo di circa 10 cc di sangue periferico dal braccio, permette chiaramente di vedere anche i cromosomi sessuali e avere la certezza assoluta in merito al colore del fiocco.

Per amor di precisione, ricordo che il DNA fetale da sangue materno viene ricavato anche per diagnosticare patologie come la Sindrome di Down, la Sindrome di Edwards e la Sindrome di Patau.

Nei casi in cui si decide di non sottoporsi all’esame – che come già detto non è obbligatorio – per scoprire il sesso del bambino nella pancia bisogna fare riferimento ai controlli ecografici.

Attenzione: non alla prima ecografia!

Come ho ben spiegato in questo articolo in cui parlo anche della prima visita in gravidanza, durante l’ecografia del trimestre iniziale, si ricavano altre informazioni. 

Si può scoprire, per esempio, se la gravidanza è in utero, se è singola o gemellare, se è presente l’attività cardiaca e se questa è regolare, se la placenta è ben impiantata.

Per vedere il sesso è troppo presto. Questo dato è palese, di solito, in sede di controllo ecografico del secondo trimestre, ossia in occasione dell’ecografia morfologica.

L’esame in questione, la seconda delle due ecografie consigliate in gravidanza dalle linee guida scientifiche, si esegue tra le 18 e le 22 settimane, nel cuore del viaggio della gestazione.

quando si scopre il sesso del bambino

Cosa si può vedere con l'ecografia morfologica

L’ecografia morfologica è, come appena specificato, uno dei metodi da prendere come riferimento nel momento in cui ci si domanda quando si scopre il sesso del bambino. 

Quando la si chiama in causa, è necessario ricordare che non bisogna partire aspettandosi di vedere chiaramente e da subito un pene piuttosto che una vagina. 

Può capitare, infatti, che il cucciolo non apra le gambe e che risulti difficile “leggere” le peculiarità dei genitali.

In alcuni frangenti, il clitoride di un’eventuale bimba può apparire particolarmente protrudente e, se la visione è resa poco chiara dalla posizione del feto, può accadere che la vagina venga scambiata per un pene.

Quasi sempre, però, la lunghezza del clitoride ipertrofico è inferiore rispetto a quella dell’organo genitale maschile.

Nel primo caso, evidenza ecografica alla mano, si parla di 1 – 2 mm. Nel secondo, invece, di 4 – 5.

Dopo questa importante premessa, si può entrare nel vivo di quello che, durante l’ecografia morfologica, normalmente si vede dei genitali del cucciolo nella pancia della mamma.

Rammento innanzitutto che la visione ideale è la longitudinale.

Con il referto della morfologica alla mano, dopo le foto dei reni è possibile trovare, quasi sempre, quella dei genitali.

Se la si osserva bene è possibile notare, formata dal bacino e dalle gambine, una forma che ricorda vagamente quella di una piccola U.

La zona in cui l’appena citata lettera immaginaria fa la curva è quella dei genitali del feto.

Se il cucciolo è un maschio, si può riscontrare la presenza di una struttura conica, i cui contorni non sono regolari, con due palline nella parte bassa.

Nel momento in cui si sposta lo sguardo sull’apparato urinario, si può notare un altro particolare che differenzia le ecografie morfologiche dei maschi da quelle delle femmine

Di cosa si tratta? Della lunghezza dell’uretra, maggiore, seppur di poco, nei feti di sesso maschile.

In occasione dell’ecografia del secondo trimestre, che ha il fine di analizzare la biometria fetale e aspetti come la struttura placentare e la quantità di liquido amniotico, è possibile scoprire il sesso del bambino ed escludere problematiche, rare ma comunque riscontrabili durante la vita fetale, come le cisti ovariche.

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