Quanto deve mangiare il bambino in autosvezzamento?
Introduzione
Quanto deve mangiare il bambino in autosvezzamento?
Ecco una delle domande più frequenti che mi vengono poste dai neo genitori in consulenza.
Se sei qui, vuol dire che anche tu vuoi saperne di più.
Perfetto! L’articolo di questa pagina, corredato con un indice per darti modo di approfondire le sfaccettature che destano il tuo interesse semplicemente cliccando sui titoli dei paragrafi, è per te.
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Quanto deve mangiare un neonato in autosvezzamento: le quantità indicative dai 6 ai 12 mesi
Quando si risponde alla domanda “Quanto deve mangiare il bambino in autosvezzamento?” è necessario partire mettendo in primo piano una premessa importante.
Come specifico all’inizio di questo video, intraprendere il percorso dell’autosvezzamento vuol dire mettere da parte schemini e grammature.
Nel videocorso, dove ho inserito diversi menù bilanciati, non fornisco alcuna indicazione relativa ai grammi di cibo da offrire durante i pasti al proprio bimbo.
Come mai? Prima di tutto perché ogni cucciolo fa storia a sé. L’autosvezzamento, come più volte specificato, è infatti un percorso personalizzato.
Detto questo, un neo genitore, soprattutto se è al primo figlio, può avere comunque la necessità di ricevere indicazioni di massima.
Prima di entrare nel vivo di questo aspetto, rammento l’importanza di proporre un piatto che sia bilanciato.
Se all’inizio non lo è, non bisogna allarmarsi. Come ho avuto modo di specificare in questo articolo dedicato alle paure e ai luoghi comuni in autosvezzamento.
All’inizio, gli assaggi sono ridotti e il piccolo si dedica tanto alla manipolazione dei cibi.
Con il tempo, la finestra dei sapori si amplia, il singolo assaggio diventa consistente e si arriva, giorno dopo giorno, alla proposta di un pasto completo.
In questa fase bisogna iniziare a interrogarsi sul bilanciamento dei nutrienti.
Per quel che concerne i quantitativi che li riguardano, nel videocorso fornisco degli esempi concreti, utili come riferimento per farsi l’occhio.
Nel caso dei fusilli, formato di pasta sicuro, si può proporne, indicativamente, una quantità pari a 8 – 10.
Un bambino di 6 mesi ne mangerà 1 o 2, mentre quello di un anno potrà arrivare molto probabilmente a finire la porzione.
Una fonte di carboidrati alternativa alla pasta è la polenta.
In questo caso, a un cucciolo di 6 mesi è possibile proporne 2 o 3 stick.
Passiamo ora alle fonti di proteine.
Come sottolineo nel video linkato nelle righe precedenti, nel piatto bilanciato questi nutrienti dovrebbero occupare uno spazio inferiore rispetto alle fonti di carboidrati.
Nei casi in cui si opta, giusto per fare un esempio tra i più comuni, per le lenticchie rosse decorticate, dai 6 ai 12 mesi va benissimo un cucchiaino scarso.
La stessa quantità indicativa vale per formaggi come la ricotta.
Come gestire, invece, alimenti come l’uovo? Lo si può proporre sodo nella quantità di uno spicchio.
Fino ad ora, non abbiamo citato le fonti di lipidi.
Tra le più comuni spicca l’olio extra vergine di oliva, da includere nel pasto nei frangenti in cui non sono presenti altre fonti di grassi come l’avocado e la frutta secca.
Dai 6 ai 12 mesi, va benissimo un solo cucchiaio di olio d’oliva a pasto.
Vediamo ora come regolarsi con l’apporto di ortaggi.
Per un pasto bilanciato in autosvezzamento, è essenziale non esagerare con l’assunzione di fibre (attenzione: basta limitarne la quantità, non bisogna eliminarle).
Se si propongono le verdure con il taglio sicuro in stick – lo spessore, come indico nel videocorso, deve essere pari a quello dell’indice di una mano femminile media – dai 6 ai 12 mesi si possono presentare un paio di bastoncini.
In caso di verdure come i broccoli, si possono mettere nel piatto del bimbo un paio di cimette.

Svezzamento: quanto deve mangiare il bambino dai 12 ai 24 mesi?
Interrogarsi su quanto deve mangiare il bambino in autosvezzamento vuol dire, per ovvi motivi, focalizzarsi anche sulle quantità indicative da offrire nell’età compresa fra i 12 e i 24 mesi.
Rammento che attorno ai due anni, con l’arrivo dei molari, l’autosvezzamento finisce. lI bimbo, infatti, è in grado di triturare senza problemi i cibi più duri.
Questo non è sinonimo di guardia da abbassare. Fino a 4 – 5 anni, quando si propongono alimenti come la frutta secca, è nodale supervisionare ed evitare l’offerta in momenti come le festicciole (prevenzione secondaria del soffocamento).
Aprendo la parentesi delle quantità di cibo che, in linea di massima, si possono proporre in autosvezzamento a un cucciolo dai 12 ai 24 mesi, ricordo che, se si opta per la pasta, vanno bene 15 – 20 fusilli.
Per soddisfare il fabbisogno proteico basta un cucchiaio di ricotta – o di legumi – e, come verdura, uno di zucchine (ho ovviamente chiamato in causa uno dei numerosi esempi possibili; nel videocorso, ne puoi trovare molti altri).
Il fabbisogno lipidico, può essere soddisfatto con due cucchiaini di olio EVO.
Tornando con il focus sulle fonti di carboidrati, ricordiamo che un’alternativa fantastica alla pasta è il riso basmati (quello del ristorante giapponese, invece, non è adatto).
Dai 12 ai 24 mesi, un paio di cucchiai sono quasi sempre sufficienti.
Una cautela importante: per evitare che i chicchi si incollino tra loro, il basmati andrebbe proposto non troppo cotto e non freddo e scondito.
L’optimum prevede il fatto di condirlo rapidamente con olio o sugo di pesce.
Quest’ultima soluzione è interessante per la quota di proteine.
Quanto pesce utilizzare? Indicativamente, dai 6 ai 12 mesi è il caso di mantenersi attorno ai 30 grammi.
Il riso con il sugo di pesce è un delizioso piatto unico, che può essere alternato a quelli scomposti elencati fino ad ora.
Concludo con un suggerimento sulle verdure (mi raccomando, sempre di stagione). Se si scelgono i broccoli, 2 o 3 cimette vanno più che bene.
