Singhiozzo del neonato: cause e come farlo (davvero) passare
Scopri cos’è il singhiozzo del neonato, le cause per cui si crea (spesso associato ai pasti e a reflusso) e come risolverlo efficacemente.
Cos'è il singhiozzo del neonato
Il singhiozzo è un movimento involontario caratterizzato dalla rapida contrazione del diaframma e degli altri muscoli respiratori accessori.
Alla loro contrazione repentina segue una chiusura improvvisa delle corde vocali (con produzione del caratteristico suono ”strozzato del singhiozzo)
Il singhiozzo ha un andamento ritmico e cadenzato, con una frequenza che varia da 15/20 fino a 40 singulti al minuto.
Il singhiozzo è un meccanismo “riflesso”, controllato da un circuito nervoso:
- nervo frenico (innerva il diaframma)
- nervo vago (X nervo cranico)
- nervo glosso-faringeo ( IX nervo cranico)
- nervi intercostali (innervano la muscolatura respiratoria accessoria).
Cause del singhiozzo del neonato

Tralasciando il motivo per cui alcuni bimbi sperimentano il singhiozzo già durante la gravidanza, provo a spiegarvi perchè viene il singhiozzo al neonato.
Nel neonato, una delle principali cause che disturba il diaframma e provoca il singhiozzo è l’irritazione dello stomaco (dovuta a difficoltà digestive e disturbi gastrointestinali del neonato).

L’associazione del singhiozzo con le difficoltà digestive gastriche e il reflusso è supportata dal fatto che la maggior parte dei bimbi che soffre di singhiozzo fa più fatica a digerire il latte ingerito.
Come potete vedere dall’immagine anatomica qui sotto, lo stomaco si trova appena inferiormente al diaframma. Per questo motivo, quando lo stomaco è disturbato irrita il diaframma e provoca il singhiozzo.
Ecco perché la maggior parte dei bimbo che soffre di singhiozzo, lo manifesta subito dopo la poppata. Infatti, è associato a difficoltà digestive gastriche e a reflusso gastroesofageo.

Come far passare il singhiozzo del neonato
Quando il neonato soffre frequentemente di singhiozzo bisogna valutare la presenza di disturbi gastrici (reflusso e difficoltà digestive) e la presenza di contratture al diaframma stesso.

In questi casi, in associazione ai suggerimenti del pediatra, l’osteopata pediatrico valuta attentamente tutte le cause di reflusso gastroesofageo del neonato (suggerendo eventuali accortezze) e tratta la muscolatura respiratoria (diaframma, coste, muscoli respiratori accessori).
Le giuste accortezze (alimentazione materna, eventuale tipologia di biberon e tettarella, posizione del bambino, massaggio alla pancia, ecc.) e i trattamenti osteopatici possono aiutare. Infatti, il bambino dovrebbe migliorare sia la digestione, sia gli eventuali disturbi gastro-intestinali sia gli episodi di singhiozzo.
Singhiozzo del neonati: quando preoccuparsi?

Nella maggior parte dei casi, gli episodi di singhiozzo durano pochi minuti, tendono a risolversi spontaneamente e il neonato non mostra segni di fastidio.
A volte, il singhiozzo migliora non appena il neonato riesce a compiere il famoso ”ruttino” (segno che è associato a difficoltà digestive gastriche).
Insomma, il singhiozzo occasionale e transitorio non dovrebbe destare preoccupazione. Infatti, può essere risolto facilmente e non essere segno di problematiche più gravi.
Possono esserci, però, casi in cui il singhiozzo è particolarmente persistente o associato a sintomi che richiedono un approfondimento medico.
E’ consigliabile rivolgersi al proprio pediatra quando il singhiozzo dura diverse ore o addirittura giorni, senza smettere o solo con brevi pause.
Inoltre, è consigliabile rivolgersi al pediatra quando il singhiozzo è associato a disturbi gastrointestinali persistenti, a tosse persistente, forte irritabilità, rigurgiti, difficoltà respiratorie, rantoli, ecc.
Curiosità: etimologia del termine ''singhiozzo''
Il termine “singhiozzo” deriva dal latino singultus, ossia “emettere un singolo suono” (da singuli) oppure “contrazione della gola” (da sim-glutus).