Tagli sicuri, manovre di disostruzione e di rianimazione cardiopolmonare in età pediatrica

Tagli sicuri, manovre di disostruzione e di rianimazione nei neonati e nei bambini

  1. INTRODUZIONE
  2. TAGLI SICURI: ECCO COSA SAPERE
  3. COME ESEGUIRE UN TAGLIO SICURO
  4. PREVENZIONE DEL SOFFOCAMENTO A 360°
  5. MANOVRE DI DISOSTRUZIONE NEI BIMBI DA 0 A 12 MESI
  6. MANOVRE DI DISOSTRUZIONE NEI BAMBINI DAI 12 MESI IN SU
  7. MANOVRE DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE DALLA NASCITA AI 12 MESI
  8. MANOVRE DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE NEI BAMBINI DALL’ANNO IN SU

Introduzione

Tagli sicuri e manovre di disostruzione in età pediatrica: ecco due tematiche sulle quali qualsiasi neo genitore cerca, giustamente, di informarsi.

La sicurezza del proprio cucciolo è una priorità per tutte le mamme e tutti i papà.

In questo articolo, ti prenderò per mano ed entreremo assieme nel dettaglio dei due argomenti sopra menzionati.

Come puoi vedere, prima del contenuto è presente un indice. L’ho creato per agevolarti nella lettura e per permetterti, se ti interessa un determinato tema, di approfondirlo in maniera specifica cliccando sul titolo corrispondente.

Nel caso in cui, alla fine della lettura, dovessi avere ancora dei dubbi, puoi scrivermi su Instagram sia in direct, sia nei commenti. Sarò felicissimo di rispondere a qualsiasi tua domanda.

Ora, come amo dire nei miei video, entriamo nel vivo dell’azione: iniziamo assieme un piccolo viaggio alla scoperta dei principali consigli pratici per effettuare tagli sicuri in autosvezzamento. 

In questo articolo, come già accennato, parlerò anche delle corrette manovre di disostruzione e rianimazione cardiopolmonare in età pediatrica, facendo sempre riferimento ai consigli di un’esperta, la Dottoressa Pilar Nannini.

Data l’importanza del contenuto, ti invito, come fa anche la Dottoressa Nannini in questo video, a condividerlo con altri caregiver del tuo piccolo (nonni, baby sitter etc.), così da diffondere informazioni preziose ai fini della prevenzione del soffocamento.

Tagli sicuri: ecco cosa sapere

Quando si parla di tagli sicuri in autosvezzamento, si inquadrano le procedure che consentono di ridurre il cibo in formati tali da non esporre il piccolo al rischio di soffocamento.

I tagli sicuri – l’atlante completo è disponibile nel videocorso verticale curato dalla Dottoressa Pilar Nannini, pediatra – dipendono da diversi fattori.

Quali di preciso? Contano la tipologia di cibo con cui si ha a che fare, ma anche l’età del bambino e il momento che sta attraversando nell’ambito dello sviluppo neurologico.

A sei mesi di vita, il cucciolo ha la presa palmare. Ciò significa che qualsiasi oggetto entri in contatto sul palmo della mano scatena un riflesso che porta il palmo stesso a chiudersi. 

A questa età, è importante portare in tavola cibo tagliato in maniera sicura focalizzandosi in particolare su tagli che ricordano la forma di una patatina fritta o del dito di una mano femminile.

In tal modo, il piccolo prende il cibo autonomamente con il palmo, lasciando eccedere l’alimento di circa 1 centimetro.

La parte in questione sarà quella che il bambino porterà alla bocca. Come già accennato, un buon riferimento, sia come lunghezza che come diametro, è il dito indice della mano della mamma.

Dagli 8/9 mesi, il bambino comincerà ad avere la presa a pinza, che permette di prendere gli oggetti tra il pollice e l’indice della mano.

Il taglio a listarelle non sarà più necessario, ma diventerà importante quello a cubetti. Le facce del cubetto ideale devono avere un’area di circa 1 centimetro quadrato. 

Per quanto riguarda i livelli di rischio di soffocamento associati alle varie tipologie di cibo, rimando al poster scaricabile dal videocorso della Dottoressa Nannini.

Tra gli alimenti che aumentano il rischio sopra citato troviamo cibi piccoli come le arachidi e i mirtilli, alimenti che il cucciolo non è in grado di gestire in maniera adeguata nella bocca, rischiando di mandarli nelle vie aeree. 

Attenzione anche ad alimenti molto gommosi come gli gnocchi che, una volta in bocca, possono attaccarsi al palato o alla lingua, andando a inibire la sua naturale motilità.

Altri alimenti pericolosi sono i wurstel in quanto molto scivolosi. Per amor di precisione, ricordo che andrebbero evitati innanzitutto perché non salutari.

Anche gli alimenti duri e secchi, tra cui le carote, devono essere evitati o opportunamente preparati prima di essere offerti al piccolo. 

Nella maggior parte dei casi, come già accennato, un’adeguata preparazione permette di mettere da parte i rischi. Facciamo un esempio concreto chiamando in causa i legumi.

Come proporli in maniera sicura al proprio bimbo? Cuocendoli, decorticandoli – soprattutto nel primo anno di vita – e schiacciandoli o passandoli all’interno del passaverdure.

Li si può anche ridurre in purea, facendo così in modo che vengano accettati dal piccolo in tutta sicurezza.

Per quanto riguarda la frutta – per esempio i mirtilli o i lamponila si può offrire al piccolo sotto forma di frullato o di estratto, così da minimizzare i rischi legati all’assunzione del chicco in forma intera.

Anche la mela è un alimento che, in autosvezzamento, deve essere offerto con estrema parsimonia se si ha intenzione di mettere sempre in primo piano la prevenzione del soffocamento.

La mela, infatti, è un frutto molto friabile e, una volta sbucciata, è anche secca. 

Una volta nella bocca del bambino, potrebbe liberare dei frammenti per lui difficili da gestire.

Ecco perché è consigliabile offrirla grattugiata o frullata. La si può proporre intera, a spicchi poco spessi, quando il bambino sarà più grande, generalmente attorno all’anno e mezzo/due di vita.

Bisogna ovviamente tenere conto delle capacità masticatorie del singolo bimbo.

Anche la frutta secca può essere offerta al piccolo, ma in modalità adeguata. Arachidi, noci, pistacchi e mandorle, giusto per fare alcuni esempi, sono cibi di grande importanza per gettare le basi di un approccio sano all’alimentazione. 

Come sottolineato dagli esperti del Ministero della Salute, dovrebbero essere offerti nella finestra compresa tra i 6 e i 12 mesi di vita, un intervallo di tempo da sfruttare al massimo per prevenire lo sviluppo di allergie. 

Quali sono i consigli per trattare la frutta secca così da offrirla senza esporre il proprio piccolo a rischi di soffocamento?

Ci sono diverse alternative da considerare. Si può optare per la polvere finissima, ottima per insaporire i piatti. Un’altra opzione succulenta e sicura è la crema molto liquida, da proporre al piccolo a cucchiaini.

Nel corso della preparazione della crema in questione, va evitata qualsiasi consistenza che si avvicini alla collosità.

Cosa si può dire, invece, della pasta? Che può essere offerta al piccolo in sicurezza già dai primi mesi di vita. Se il bambino ha la presa palmare, possono essere utilizzati dei formati di pasta sufficientemente lunghi, preferibilmente delle stesse dimensioni dell’indice della mamma. 

Quali formati preferire? Quelli che riescono ad elicitare la presa palmare, per esempio i fusilli e le penne.

Anche la pasta di dimensioni più grandi può essere offerta al piccolo, basta che sia opportunamente tagliata.

Un consiglio pratico utile al proposito prevede il fatto di eseguire un taglio trasversale, in modo da ridurne le dimensioni soprattutto in senso longitudinale.

Come eseguire un taglio sicuro

Vedremo ora, passo dopo passo, come eseguire un taglio sicuro (alla fine del paragrafo, puoi trovare un video esplicativo).

Prendiamo una banana, frutto molto apprezzato dai più piccoli all’inizio del loro approccio all’alimentazione complementare.

La tagliamo in senso trasversale, in modo da ottenere la lunghezza giusta, ossia quella dell’indice della mano della mamma.

Lo step successivo prevede il fatto di tagliarla diverse volte in senso longitudinale, così da ridurne lo spessore.

Si continua con la sopra menzionata tipologia di taglio fino a quando non si ottengono delle striscette delle dimensioni affini a quelle delle patatine fritte. 

Quando subentra la presa a pinza, la procedura da seguire è la stessa. L’unica differenza riguarda il fatto che, una volta ottenuto il formato sopra menzionato, bisogna continuare tagliando la banana a cubetti.

Prevenzione del soffocamento a 360°

La prevenzione del soffocamento nei bambini non si esaurisce con i tagli sicuri durante i pasti.

Come evidenziato dalla Dottoressa Nannini nel suo videocorso dedicato, bisogna ragionare a 360°

Tutti i caregiver – dai nonni alle baby sitter – devono essere coinvolti, in quanto, soprattutto tra i 6 e i 12 mesi, il bambino tende a portare gli oggetti alla bocca, soddisfacendo quella che, di fatto, è un’esigenza ancestrale dell’essere umano in crescita.

Ha infatti diversi risvolti fisiologici. Aiuta a sviluppare la salivazione e l’eruzione dentaria. Inoltre, è un punto di riferimento importante quando si parla del percorso di riconoscimento dei vari oggetti e della produzione degli anticorpi.

Essenziale è quindi non inibire l’atto di portare alla bocca gli oggetti.

Quello che bisogna fare è creare, attorno al bambino, un ambiente all’insegna della sicurezza. Nodale, per esempio, è fare in modo che tutti gli oggetti attorno al bambino siano di dimensioni grandi, a partire dai giocattoli.

Il genitore o qualsiasi altro adulto che si prende cura del piccolo deve fare attenzione che, attorno al bimbo, non ci siano oggetti di dimensioni estremamente ridotte, come per esempio i dadi o i bottoni.

Da eliminare dagli spazi accessibili al bambino di età inferiore ai 36 mesi sono anche i mattoncini delle costruzioni.

Anche le caratteristiche del pavimento vanno prese in considerazione.

Deve infatti essere adatto all’attività del bambino. L’optimum prevede il fatto di focalizzarsi su un tappetone di circa un centimetro di spessore, morbido a sufficienza da attutire eventuali cadute.

Ovviamente deve essere libero da oggetti di piccole dimensioni. 

A tal proposito, rammento l’importanza di fare attenzione ai gioielli che si indossano.

Anche l’orecchino che indossa la mamma e che viene perso accidentalmente può costituire un pericolo per il soffocamento.

Nella scelta dei giochi per il proprio piccolo, è necessario considerare, oltre alla progressione dello sviluppo neuromotorio, anche la presenza del marchio CE, dettaglio fondamentale per parlare di sicurezza. 

Gli oggetti pericolosi non vanno rimossi solo dal suolo, ma anche dagli spazi a un’altezza di circa 1 metro nei casi in cui il piccolo è in grado di alzarsi sulle gambine autonomamente o sorreggendosi a un supporto. 

Dal tappo della bottiglia, all’orecchino, per non parlare dei già citati mattoncini del lego e dai dadi: ecco alcuni degli oggetti di uso quotidiano che vanno rimossi dal piano del tavolo e, man mano che il piccolo cresce e diventa autonomo, anche dai ripiani dei mobili.

manovre di disostruzione in età pediatrica

Manovre di disostruzione nei bimbi da 0 a 12 mesi

Conoscere le manovre di disostruzione è un dovere morale per qualsiasi caregiver che ha a che fare con i bambini.

Giusto per dare un’idea di quanto sono importanti ai fini della prevenzione del soffocamento in età pediatrica, ricordo che, in caso di ingestione di corpi estranei o di alimenti non tagliati adeguatamente che ostruiscono le vie aeree, permettono di salvare la vita al piccolo.

Come ci si deve muovere quando si ha a che fare con un piccolo di età compresa tra 0 e 12 mesi? Si invita il bambino a tossire e si evita assolutamente di fargli piegare la testa all’indietro.

Se il piccolo non tossisce più e improvvisamente assume un colore cianotico, bisogna partire con le manovre di disostruzione.

Nei piccoli dagli 0 ai 12 mesi, bisogna prendere il piccolo posizionando l’avambraccio contro il suo tronco e avendo cura, con il pollice e l’indice, di afferrare la mandibola con una presa a C, mantenendo la pervietà delle vie aeree.

Il braccio del soccorritore deve essere perfettamente adeso al tronco del piccolo.

Inoltre, è necessario che le gambe del piccolo siano posizionate da una parte e dall’altra della sopra citata parte del corpo dell’adulto.

Ecco gli altri step da seguire:

  • adagiare il piccolo sul proprio ginocchio, mantenendo la pervietà delle vie aeree. Ciò vuol dire che la testa del bimbo non deve essere schiacciata contro il ginocchio;
  • quando il bambino è in posizione, si eseguono cinque pacchi interscapolari. In questa fase, è importante fare attenzione che il piano dove si trova il sederino del piccolo sia idealmente più in alto rispetto a quello della bocca, così da favorire la fuoriuscita del corpo estraneo;
  • una volta finalizzato lo step sopra descritto, si gira il bambino sostenendo il corpo con il braccio e la testa con il palmo della mano. Si eseguono a questo punto cinque compressioni sullo sterno, posizionando le dita al centro della distanza tra i capezzoli del cucciolo. 

Lo schema appena illustrato va ripetuto fino all’arrivo dei soccorsi o fino a quando il bambino non espelle il corpo estraneo.

Come già detto, eseguendo le manovre appena menzionate c’è il 98% di possibilità di espellere il corpo estraneo dalle vie aeree del piccolo.

Manovre di disostruzione nei bambini dai 12 mesi in su

Come fare, invece, quando si ha a che fare con bambini dai 12 mesi in su?

Se il piccolo sta tossendo, dopo averlo rassicurato bisogna invitarlo a continuare con il suddetto atto.

Non bisogna assolutamente dare pacche a caso e neanche invitarlo a guardare in alto o a reclinare le vie aeree.

Nel momento in cui il bambino non tossisce più, si porta le mani al collo e assume un colorito cianotico, bisogna iniziare con le manovre di disostruzione.

Nel piccolo di età superiore ai 12 mesi di vita, prevedono la presa al di sotto delle ascelle e il fatto di porre le dita a C in corrispondenza della mandibola come specificato nel paragrafo precedente.

Si adagia il piccolo sul proprio ginocchio, avendo cura di mantenere la pervietà delle vie aeree, e si eseguono cinque pacche interscapolari.

Una volta finalizzato questo step, si fanno passare le proprie braccia sotto a quelle del piccolo e si esegue la manovra di Heimlich. 

Nel bambino, bisogna procedere con la presa a pugno e con l’esecuzione, sotto lo sterno, di movimenti a cucchiaio per favorire l’espulsione del corpo estraneo.

L’operatore deve ricordarsi sempre di tenere il capo di lato; nel corso della manovra, infatti, quello del bambino oscilla tantissimo e il soccorritore rischia di farsi male.

Dopo la manovra di Heimlich, si ripete la sequenza di pacche interscapolari. Se non avviene l’espulsione del corpo estraneo, si riporta il bambino in posizione verticale e si eseguono nuovamente le compressioni a cucchiaio (cinque per la precisione).

Essenziale è procedere dal basso verso l’alto. In questo modo, la pressione che si concretizza all’interno dell’addome favorisce l’espulsione del corpo estraneo.

Anche in questo frangente, le manovre eseguite in modo corretto permettono di apprezzare il 98% delle probabilità di espellere il corpo estraneo.

Nel caso in cui il piccolo dovesse perdere coscienza, bisogna iniziare subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare. A questo tema, sono dedicati i prossimi paragrafi.

Manovre di rianimazione cardiopolmonare dalla nascita ai 12 mesi

Prima di procedere con le manovre di rianimazione cardiopolmonare, è fondamentale allertare il 112, avvertendo gli operatori della situazione di estrema urgenza.

Dopo aver chiamato i soccorsi, si posiziona il bambino supino su una superficie rigida e si eliminano gli indumenti dal torace. La testa deve essere in posizione neutra.

Le manovre prevedono:

  • 30 compressioni sulla linea intermammillare;
  • 2 ventilazioni.

 

Per la velocità delle compressioni, da effettuare al centro dello sterno, ti invito a scoprire le istruzioni disponibili nel videocorso della Dottoressa Pilar Nannini.

Durante queste manovre, che possono essere effettuate anche con entrambi i pollici, il torace del piccolo deve idealmente abbassarsi di 4 centimetri.

Le ventilazioni, da eseguire subito dopo le compressioni, prevedono che la bocca del soccorritore copra quella del bambino. Se possibile, è il caso che l’adulto copra anche il naso. 

Per eseguire in maniera corretta la ventilazione, è necessario erogare l’aria nelle vie aeree del bambino con la stessa potenza che si utilizzerebbe per emettere un fischio.

Se la manovra di rianimazione viene eseguita bene, si vede il torace del piccolo alzarsi ed espandersi.

Le manovre vanno portate avanti fino all’arrivo dei soccorsi o fino a quando non si palesano segnali di ripresa di coscienza nel piccolo.

Si può chiaramente smettere nel momento in cui avviene l’espulsione del corpo estraneo.

Manovre di rianimazione cardiopolmonare nei bambini dall'anno in su

Come si eseguono le manovre di rianimazione cardiopolmonare sul bambino di età superiore ai 12 mesi?

Dopo aver allertato i soccorsi segnalando la situazione di estrema urgenza, si posiziona il bambino su una superficie rigida in posizione supina, si scoperchia il torace e si pone la testa in leggera distensione.

Si eseguono poi 30 compressioni in corrispondenza della parte finale dello sterno con il palmo della mano aperto, impegnandosi per mantenere sempre il braccio perfettamente disteso.

Essenziale è che sia perpendicolare al corpo dell’adulto; l’angolo di perpendicolarità è cruciale per garantire un corretto massaggio cardiaco. Lo sterno del piccolo deve idealmente abbassarsi di 5 centimetri. 

A questo punto, si eseguono due ventilazioni chiudendo il naso e abbassando leggermente la mandibola del piccolo.

Si riesce così a far combaciare le labbra del soccorritore con quelle del bambino. Completate le ventilazioni, si ripetono le 30 compressioni.

La manovra, anche in questo caso, va eseguita fino a quando non arrivano i soccorsi o fino alla ripresa di coscienza del piccolo o all’espulsione del corpo estraneo.

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