Tappo mucoso in gravidanza: cos’è, quando si perde, dopo quanto si partorisce

Tappo mucoso: guida completa

  1. INTRODUZIONE
  2. TAPPO MUCOSO: DI COSA SI TRATTA?
  3. PERDITA DEL TAPPO MUCOSO: QUANDO AVVIENE E QUALI SONO I SEGNALI
  4. DOPO QUANTO TEMPO SI PARTORISCE?

Introduzione

Cos’è il tappo mucoso? Quando avviene la perdita e come è accorgersi di quest’ultima? Dopo quanto si partorisce?

Questi tre interrogativi sono quotidianità per le future mamme, in particolare quelle al primo figlio. 

Se ti trovi in questa situazione e hai dubbi sul tema, l’articolo nelle prossime righe fa per te.

Come puoi vedere, ho aggiunto un indice.

Essendo il contenuto corposo, ho pensato di darti modo, semplicemente cliccando sui titoli dei paragrafi, di approfondire i dettagli che ti interessano di più.

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Ora non mi resta che accompagnarti alla scoperta di una tematica fondamentale per affrontare con serenità e consapevole il viaggio di avvicinamento al parto (per consigli pratici legati, per esempio, alla preparazione fisica al travaglio, ti suggerisco il videocorso verticale che ho curato personalmente e che è accessibile cliccando sul pulsante che trovi qui sotto).

Tappo mucoso: di cosa si tratta?

Partiamo dalle basi, vedendo innanzitutto cos’è il tappo mucoso.

Per rispondere a questa domanda devo fare un passo indietro fino alle settimane successive al concepimento.

Passato circa un mese dal momento appena menzionato, il collo dell’utero, altrimenti conosciuto come cervice uterina, si ammorbidisce. 

Attenzione: avviene anche un altro cambiamento, che riguarda la sua colorazione. Quest’ultima, tende a virare verso una cromia bluastra.

Un altro aspetto fondamentale da sottolineare in merito alla zona poco fa citata riguarda il suo essere particolarmente delicata.

A dimostrazione di ciò, è possibile rammentare il fatto che può sanguinare anche a fronte di traumatismi estremamente lievi.

Lo status quo appena descritto è lo scenario che vede le cellule della cervice dare il via a un processo a dir poco sorprendente: la produzione di uno strato di muco estremamente denso, spesso e abbondante.

Le sue funzioni sono due:

  • Sigillare la cavità dell’utero;
  • proteggere, di riflesso, la zona in questione dall’attacco di organismi patogeni, per esempio batteri e virus, potenzialmente in grado di compromettere la salute della mamma e del suo piccolo.

Il tappo mucoso può essere definito come la barriera che tutela la “culla” dove il cucciolo inizia a crescere, impedendo, di fatto, qualsiasi connessione diretta tra l’ambiente vaginale, notoriamente popolato da un gran numero di batteri, e il collo dell’utero.

Non a caso, il termine tecnico con cui è conosciuto è opercolo, una parola di origine latina che richiama il concetto di chiusura.

Molte future mamme si chiedono che aspetto abbia il tappo mucoso.

Può avere peculiarità diverse. In alcuni casi, è contraddistinto dalla presenza di striature ematiche (spiegherò meglio nel corso dell’articolo a cosa sono dovute). In altri, invece, è trasparente.

tappo mucoso in gravidanza

Perdita del tappo mucoso: quando avviene e quali sono i segnali

Come specifico all’inizio di questo video, quando la gravidanza si avvia verso la conclusione può essere, ma non è detto che succeda, che avvenga la perdita del tappo mucoso.

Quali sono i segnali che permettono, a una futura mamma, di capire che la perdita si è verificata?

A fine gravidanza, le perdite vaginali sono, di base, molto abbondanti. Di sovente, le future mamme percepiscono una perdita decisamente più consistente delle altre. 

Un altro segnale da considerare riguarda il suo presentarsi in maniera improvvisa e in un unico momento. 

In questi casi, alla vista il muco si presenta limpido, tendente al giallo e di consistenza gelatinosa.

Può capitare, come accennato nelle righe precedenti, di riscontrare la presenza di piccole striature ematiche.

Quasi impossibile da non notare – come appena sottolineato, la perdita è più abbondante rispetto alla media di quelle vaginali a fine gravidanza ed è diversa dall’urina per la consistenza gelatinosa – la perdita del tappo mucoso deve essere affrontata in un solo modo.

Quale? Rimanendo serene e tranquille.

Non si tratta, infatti, di un segnale di imminente inizio del travaglio. 

La perdita del tappo mucoso in gravidanza dice semplicemente che il collo dell’utero si sta modificando.

Magari si sta accorciando, oppure sta cambiando dal punto di vista dell’inclinazione.

Doveroso è in ogni caso rammentare che, alla base dell’espulsione, troviamo dei mutamenti nella composizione del muco, a loro volta frutto delle variazioni ormonali che si concretizzano alla fine della gravidanza.

Un ruolo nodale è da attribuire, come poco fa sottolineato, a processi come l’accorciamento della cervice, i quali fanno sì che il tappo perda il suo ancoraggio.

donna sdraiata a gravidanza avanzata, periodo durante il quale si perde il tappo mucoso

Dopo quanto tempo si partorisce?

L’espulsione del tappo mucoso è indubbiamente un segnale di cambiamento importante, ma non un’evenienza che deve portare a raggiungere il luogo scelto per il parto o a precipitarsi a prenotare un controllo.

Normalissimo, in particolare nei casi in cui si vive il viaggio della prima gravidanza, è chiedersi dopo quanto tempo si partorisce una volta avvenuta la perdita del tappo.

La risposta, come in tante altre circostanze, è… dipende!

Bisogna considerare due casistiche:

 

Nella prima situazione, i tempi della nascita dipendono dalla diade mamma – neonato. Nella seconda, invece, si può chiamare in causa un intervallo di tempo non quantificabile.

Si può parlare di qualche giorno, ma anche ragionare nell’ottica delle settimane. 

La futura mamma deve quindi mettersi in ascolto attento del suo corpo e, in caso di dubbi, consultare la propria ostetrica di fiducia.

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