Tuo figlio è un genio (e neanche lo sai)

Tuo figlio é un  genio (e neanche lo sai)

Questo è il titolo dell’articolo in cui ti mostrerò le straordinarie scoperte scientifiche sulla mente infantile per farti capire che tuo figlio è proprio un genio!

sviluppo del cervello e delle capacità cognitive del neonato nel primo anno di vita

Quanti anni ha lo scienziato più brillante al mondo?

Solo 3 anni. 

Alcuni studi hanno infatti dimostrato che è proprio intorno a quell’età che il cervello dell’homo sapiens, quindi di noi esseri umani, dà il meglio di sé, risultando più veloce dei computer e risolvendo problemi di fronte ai quali persino Pitagora avrebbe vacillato.

Con queste due frasi wow si apre il libro ‘’tuo figlio è un genio’’ nel quale 3 famosi scienziati Gopnik, Meltzoff e Kuhl, paragonano i bambini agli scienziati, perché in fondo in fondo, essi sono molto simili in quanto nessuno è più bravo di loro a imparare.

Proprio come i bambini giocano con il mondo mettendo alla prova le loro ipotesi sugli oggetti che li circondano, così gli scienziati compiono esperimenti.

Naturalmente, i giocattoli che utilizzano i veri scienziati nei loro esperimenti sono un po’ più costosi di quelli dei bambini.

Ma il succo del discorso è che I bambini, come gli scienziati, pensano, traggono conclusioni, fanno predizioni, cercano spiegazione e compiono persino esperimenti.

lo sviluppo cerebrale del bambino nei primi anni di vita

Quindi mi stai dicendo che quando un bambino si porta un oggetto alla bocca sta facendo un esperimento?

E’ proprio così, il bambino sta cercando di capirne il funzionamento, il sapore, l’odore, la consistenza e il calore dell’oggetto stesso.
Lo sta studiando.

Allo stesso modo quando un bambino lancia ripetutamente per terra qualsiasi oggetto, non è per farti un dispetto e ghignare sotto i baffi.

E’ semplicemente che sta facendo esperimenti della realtà, sta scoprendo l’effetto della gravità sugli oggetti.

E, per farlo, sfortunati, noi li lancia ripetutamente a terra.

 

Wow, non avevo mai pensato a un neonato come uno scienziato!

Ciò di cui ogni genitore deve essere consapevole è che nelle ultime tre decadi la ricerca scientifica in diverse discipline ha prodotto risultati convergenti dimostrando che durante la gravidanza e nei primi tre anni dopo la nascita sono poste componenti sensibili alla base del nostro stato di salute, del nostro benessere e della nostra produttività, i cui effetti dureranno per tutta l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta.

sviluppo cognitivo del neonato nel primo anno di vita

Quanto cresce il cervello del bambino in questo periodo?

In questo periodo il cervello del bambino cresce più velocemente che in ogni altro periodo della vita tant’è che l’80% del cervello di ogni essere umano si forma in questo periodo. 

E, ricordiamoci, che questi dati vi vengono riportati da Matteo Silva Osteopata ma sono stati siglati e sottoscritti da tutte le principali associazioni mondiali tra cui celeberrima organizzazione mondiale della Sanità sulla base di centinaia di studi scientifici e anni di ricerche.

Inoltre, ripensando al cervello del bambino, se vogliamo dirla tutta, quell’ammasso di gelatina grigia che alla nascita pesa solo 250 gr, che a 3 anni ha raggiunto l’80% del suo sviluppo, a 6 anni arriva perfino al 95% del suo sviluppo adulto tanto che, come dice ironicamente un illustre scienziato, quando il bambino entra alle scuole elementari, da un certo punto di vista, è già vecchio.

In questa finestra temporale, Per avere uno sviluppo sano del cervello, i bambini hanno bisogno di un ambiente sicuro, protettivo e amorevole, di alimentazione e stimoli adeguati da parte dei genitori o dei caregiver.

Questa è una finestra di opportunità utile a porre le basi della salute e del benessere i cui effetti dureranno per tutta la vita e si rifletteranno anche nella generazione successiva.

Dimmi di più su ‘’tuo figlio è un genio’’

Per riportare il focus del nostro discorso su ‘’tuo figlio è un genio’’, il filo conduttore sul quale i nostri 3 amici scienziati tesseranno il loro discorso ruota intorno alle 3 questioni che definiscono: la questione delle altre menti, la questione del mondo esterno e il problema del linguaggio.

Sarà, infatti, un percorso graduale tramite il quale i bambini imparano che gli altri hanno una mente, che il mondo esiste indipendentemente dalla loro esperienza soggettiva e che le parole hanno un significato.

Ma non diamo la soluzione di questi problemi per scontato.

Sono questioni serie.

C’è un abisso fra i semplici dati che entrano attraverso gli occhi e le orecchie del bambino le onde acustiche e luminose, e le conclusioni che egli raggiunge sulle persone sul mondo e sul linguaggio che utilizziamo.

E’ un percorso lungo il quale gli infanti prendono quel che già sanno e lo usano come base per apprendere ancora, progredendo con le proprie forze e con l’indispensabile supporto della mamma (o di un caregiver).

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