Introduzione
Le domande sull’introduzione dell’uovo in svezzamento sono quotidianità da parte dei neo genitori che chiedono di essere affiancati nell’aiutare il proprio bimbo ad approcciare alimenti diversi dal latte materno o formulato.
Dato che l’uovo è incluso negli alimenti allergizzanti, le preoccupazioni su come proporlo e, soprattutto, su quando iniziare a farlo sono all’ordine del giorno.
Per aiutarti a eliminarle, ho preparato questo articolo, preceduto da un indice per darti modo di scegliere di approfondire gli aspetti che ti interessano davvero.
Per ulteriori informazioni, puoi dare un’occhiata al videocorso da me curato “Autosvezzamento pratico, facile e senza stress” o fare un giro sul profilo Instagram @drsilva.com_official.
Uovo a sei mesi: sì o no?
Nei decenni passati, l’approccio prediletto in merito alla gestione dell’uovo in svezzamento prevedeva l’introduzione tardiva, addirittura a 12 mesi per l’albume.
Oggi come oggi, per ragioni legate al fatto che, come spiego in questo articolo dove puoi trovare tutti i riferimenti, non sono state riscontrate evidenze scientifiche, sappiamo che si può partire fin da subito.
Ciò vuol dire che sì, è possibile dare l’uovo a sei mesi se, a quell’età, il piccolo ha sviluppato le competenze psicofisiche – qui puoi scoprire quali sono – per l’approccio a cibi diversi dal latte di mamma o dalla formula.
Piccola accortezza: come ricordo in questo video, è opportuno, nei giorni in cui c’è l’uovo in tavola, non proporre altri alimenti allergizzanti al piccolo.
Altro appunto: essendo l’uovo una fonte di proteine, nel singolo pasto è importante non includerne altre.

Come dare l'uovo in svezzamento: consistente e tagli sicuri
Un’altra parentesi fondamentale da considerare quando si parla del binomio uovo e svezzamento riguarda le consistenze e i tagli sicuri.
Nel video linkato nel paragrafo precedente, faccio alcuni esempi concreti.
Una delle soluzioni più conosciute nonché semplici da gestire è l’uovo in frittata, che deve essere portato in tavola tagliato a bastoncino con uno spessore ideale pari all’indice di una mano femminile.
Questo taglio è ideale nel periodo in cui, nel piccolo, domina la presa palmare.
Per rendere più agevole l’assunzione da parte del piccolo, è opportuno proporre un bastoncino di sufficiente lunghezza.
La strisciolina deve uscire dal pugno del piccolo, che riesce così a consumare senza difficoltà l’alimento.
Un cenno va dedicato all’uovo sodo che, come spiego nel video, va proposto tagliato per il lungo a fettine.
Uovo in autosvezzamento: le frequenze settimanali
Quali sono le frequenze settimanali ideali per la proposta dell’uovo in svezzamento?
Per rispondere a questa domanda, è possibile chiamare in causa i LARN 2014 per l’assunzione delle proteine, macro nutriente di cui le uova sono molto ricche, visionabili sul sito della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana).
Ecco le indicazioni in merito all’assunzione di protidi nei più piccoli:
- Dai 6 ai 12 mesi: 11 grammi di protidi/giorno;
- bambini da 1 a 3 anni: 14 grammi di proteine al giorno.
Partendo da questi dati e considerando il fatto che un singolo uovo di gallina apporta 12,4 grammi di proteine e che le uova non sono l’unica fonte di riferimento per l’assunzione di questi macro nutrienti – esistono anche i legumi, il pesce, la carne e i formaggi, da presentare sulla tavola massimo un paio di volte a settimana – è facile regolarsi per proporre, al proprio piccolo, un piatto all’insegna dell’equilibrio.
Chiarita questa doverosa premessa, ricordo che, per un regime alimentare equilibrato, è opportuno proporre l’uovo in autosvezzamento massimo un paio di volte a settimana.

Come cucinare l'uovo in svezzamento
Quali sono le migliori ricette per introdurre l’uovo in svezzamento conciliando gusto e salute? Ne ho citate alcune nel paragrafo iniziale.
Ovviamente ne esistono tante altre (nel videocorso, puoi approfondire ulteriormente).
Per valorizzare al massimo l’uovo durante i pasti del tuo bambino, puoi preparare una tortilla, ma anche portare in tavola una finta carbonara.
In questo caso, al posto della pancetta, è possibile utilizzare le carote.
Da citare è anche la pasta con uova e zucchine, caso in cui è bene, per evitare il sovraccarico proteico, di aggiungere il parmigiano al piatto unico.
I benefici dell'uovo in autosvezzamento
Dopo aver visto come dare l’uovo in svezzamento e come cucinarlo, è importante soffermarsi sui benefici.
Quali sono i più importanti? Tra i principali, è da citare il contenuto di DHA, altrimenti conosciuto come acido docosaesaenoico.
Acido grasso omega 3 che, come specifico nel videocorso, va integrato nei casi in cui si opta per l’autosvezzamento vegano, favorisce la maturazione delle cellule e dei vasi ematici della corteccia del cervello del bimbo, organo che, dalla nascita ai due anni, vive il suo percorso di crescita più rilevante.
Diversi studi, inoltre, lo collegano allo sviluppo della memoria e a un alto livello di qualità nel processo di apprendimento visuo-spaziale.
