Episiotomia: cos’è, vantaggi, svantaggi, come prevenirla, cosa fare dopo

Indice

Introduzione

Le domande relative all’episiotomia sono al centro dell’attenzione di praticamente tutte le donne che si apprestano ad affrontare il parto. Che cos’è? Quali sono i suoi vantaggi? Quali gli svantaggi? Come prevenirla e cosa fare dopo? Se ti stai ponendo queste domande, l’articolo che puoi trovare in questa pagina fa per te.

Dal momento che potrebbe risultare un po’ lungo, per aiutarti a gestire al meglio la lettura ho creato un indice. Non devi fare altro, se ti interessa un determinato argomento, che cliccare sul paragrafo corrispondente.

Ti auguro una buona lettura e ti invito, come sempre, a venirmi a trovare anche su Instagram, dove pubblico ogni giorno tantissimi contenuti legati alla mia professione di osteopata pediatrico e neonatale.

Cos'è l'episiotomia

L’episiotomia è un’incisione chirurgica dei tessuti del perineo che viene praticata durante l’ultima fase del parto. Come ricordato in questo contenuto video dalla Dottoressa Maria Chiara Alvisi, ostetrica, negli ultimi 30 anni circa sono aumentati i casi in cui la sua pratica è stata chiamata in causa senza una precisa indicazione.

modellino del pavimento pelvico, utile a capire dove viene praticata l'episiotomia

Perché si pratica

In passato, si ricorreva all’episiotomia perché, tramite questo taglio, i medici e le ostetriche pensavano di proteggere le donne dalle lacerazioni spontanee del perineo. Nel corso degli anni, grazie a numerosi studi, è stato possibile scoprire che, nelle donne sottoposte a episiotomia, si riscontravano maggiori problematiche del pavimento pelvico. Parliamo ovviamente del confronto con le situazioni che, invece, erano caratterizzate dalle sole lacerazioni spontanee.

L’episiotomia può, in alcuni casi, velocizzare la nascita, riducendo l’ultima parte del periodo espulsivo. Il ricorso a questa incisione chirurgica si rivela necessario in frangenti in cui è palese una sofferenza del cucciolo – p.e. davanti a un rallentamento del suo battito – e diventa per questo urgente un intervento finalizzato alla velocizzazione della nascita. Come sottolineato sempre dalla Dottoressa Alvisi nel video linkato sopra, l’episiotomia, nonostante quello che si è creduto per anni, non protegge il perineo.

Le differenze tra episiotomia e lacerazioni spontanee

Abbiamo nominato le lacerazioni spontanee. Qual è la differenza rispetto all’episiotomia? Nel momento in cui le si chiama in causa, si inquadrano delle situazioni in cui i tessuti del perineo si sfibrano e si aprono nel punto di maggior tensione, ossia dove il bimbo va a premere con maggior forza.

Le lacerazioni spontanee possono essere di vario grado. Per la precisione, si va dal primo, che corrisponde a un livello di gravità basso, fino al quarto. Non è detto che avvengano sempre. Quando ci sono, però, sono di grado lieve.

Bisogna poi immaginare che, nel momento in cui si verifica una lacerazione spontanea, i tessuti non vengono tranciati di netto, ma è come se si strappassero. Ricucire un tessuto che non è stato tagliato completamente risulta molto più facile. Il processo di cicatrizzazione è accompagnato da un livello di dolore più contenuto e si perde meno sangue. In poche parole, funziona tutto in maniera naturale.

Quando c’è un taglio netto e viene praticata l’episiotomia, vengono recise tutte le strutture cutanee, sottocutanee, nervose e muscolari. Si va quindi a praticare un danno certo e abbastanza grave per evitare un danno incerto e, mediamente, molto meno grave.

Vantaggi e svantaggi dell'episiotomia

Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi derivanti dall’esecuzione dell’episiotomia? Per quanto riguarda i vantaggi, ricordiamo che, eseguendo l’episiotomia, si vanno a liberare quelli che sono i tessuti molli. Tutto ciò ha un rovescio della medaglia caratterizzato da numerosi svantaggi. Quali sono? La pratica dell’episiotomia aumenta la percezione dolorosa della donna nel primo post partum e nei giorni successivi.

Aumenta la perdita di sangue e richiede la necessità di curare e trattare la cicatrice dell’incisione. La cicatrice in questione interessa diversi strati, che sono stati sottoposti allo sforzo del parto. Alla luce di ciò, va trattata con l’obiettivo di prevenire la creazione di tessuti fibrotici.

Non dimentichiamo poi che, a distanza di anni, è più alto il rischio di avere a che fare con problematiche riguardanti il pavimento pelvico. Tra le criticità con le quali si può avere a che fare è possibile citare la perdita incontrollata di urina, così come l’ipertono o l’iposensibilità al pavimento pelvico. Un doveroso cenno deve essere altresì dedicato al dolore in fase di ripresa dei rapporti, così come al rischio di avere a che fare con il prolasso degli organi genitali.

donna durante una valutazione del pavimento pelvico post episiotomia

Come prevenirla

La risposta è affermativa: esistono tantissimi strumenti a cui fare riferimento per diminuire le probabilità di andare incontro a un’episiotomia. Per prima cosa, è fondamentale scegliere bene il luogo del parto. Tenete conto che, secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il tasso di episiotomia che non dovrebbe mai essere superato è compreso tra il 10 e il 15%.

Alla luce di ciò, nel momento in cui si prendono informazioni relative al luogo dove partorire, è bene documentarsi in merito alla percentuale di donne che vengono episiotomizzate.

Un’altra strada da seguire per prevenire l’episiotomia passa dal fatto di non velocizzare, a meno che non vi sia necessità concreta, la fase espulsiva del parto. I movimenti a stantuffo che il piccolo fa per uscire dal canale del parto sono infatti nodali per dare modo ai tessuti di distendersi. Il perineo della donna è fatto per partorire: bisogna solo farlo lavorare bene.

Nel momento in cui si punta a diminuire le probabilità di avere a che fare con l’episiotomia, è importante citare il ruolo delle posizioni corrette durante il parto. Il consiglio è di focalizzarsi verso posizione in grado di aprire e distendere i tessuti del perineo e che aprano gli spazi della parte inferiore del bacino, così da accompagnare il bambino verso la nascita in maniera più agevole.

Quindi, giù dal lettino e no categorico al parto in posizione ginecologica: si tratta, infatti, della posizione più scorretta per la fisiologia di mamma e bambino. Un’altra scelta che può proteggere dal rischio di episiotomia è il parto in acqua, al quale ho dedicato questo video, girato sempre in compagnia della fantastica collega Maria Chiara. Ti invito a visionarlo se ti incuriosisce la possibilità di dare alla luce il tuo piccolo in un ambiente a lui estremamente familiare.

In generale, faccio presente che si può sempre chiedere all’ostetrica che assiste durante il parto di non eseguire l’episiotomia a meno che non vi siano specifiche necessità mediche.

donna che partorisce in acqua, strategia per prevenire l'episiotomia

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